Migranti: pronti 30 posti nella palestra dell’Isis Stein

La Croce Rossa Italiana pronta a gestire la struttura fino al 10 di settembre: vitto, alloggio e assistenza sul modello di Tradate

Avarie

La palestra dell’Isis “E.Stein” di Gavirate è stata predisposta in questi giorni per l’accoglimento di una trentina di migranti.

Della questione si sta parlando da giorni e il Comune è stato avvisato dalla Prefetura di Varese attorno a metà del mese, come conferma il sindaco Silvana Alberio.

«Si tratta di una struttura di proprietà della Provincia di Varese nella quale è stato fatto un recente sopralluogo per verificarne l’idoneità – spiega il sindaco – . Noi siamo stati avvisati della decisione presa a cose fatte, e non abbiamo potuto che prenderne atto. La struttura verrà gestita dalla Croce Rossa Italiana».

L’immobile destinato all’educazione fisica degli studenti di questo liceo (indirizzo classico, linguistico, scientifico e scientifico sportivo) non risulta comunicante col resto della scuola ed è disponibile per questo servizio di accoglienza fino al 10 di settembre, due giorni prima dell’inizio delle lezioni, stabilito dal Ministero per il 12 di settembre.

«Si tratta di una sorta di “polmone” pronto per accogliere flussi straordinari di migranti, qualora se ne dovesse presentare la necessità. Ad oggi non sappiamo nè se, nè quando arriveranno» spiega Simone Foti, presidente del comitato locale della Croce Rossa Italiana di Gavirate – 300 volontari – realtà consolidata sul territorio che collabora tra l’altro con il centro di Tradate dove i migranti presenti sono oltre 100 e a turno vengono assistiti dai diversi comitati locali della Croce Rossa presenti in provincia.

La presenza della Cri come ente di gestione dei migranti è regolata da un comodato d’uso della struttura redatto con la Provincia di Varese – perché appunto proprietaria dell’immobile.

La predisposizione dei locali della palestra è oramai completata e le brande sono state già posizionate; la Croce Rossa è pronta ad assicurare la fornitura di vitto e alloggio e una presenza di 24 ore su 24 con personale proprio, oltre che di mediatori culturali.

La sorveglianza della struttura è demandata a livello operativo da decisioni che spetterà alla prefettura prendere, anche se gli ospiti di regola sono liberi di uscire, rispondendo a precisi obblighi legati alla condotta e alla presenza in determinati orari.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Agosto 2016
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