Ricetta Innocenti: “L’umiltà delle piccole, la qualità delle grandi”
Il Varese ha presentato il primo acquisto a stagione in corso: l'esterno sinistro ligure arriva dal Seregno. "Qui per riscattare la prima parte di stagione, possiamo puntare al bersaglio grosso"
Il primo volto nuovo del mercato estivo biancorosso è Giacomo Innocenti, già da qualche giorno è al lavoro agli ordini di mister Ciccio Baiano e che è a disposizione per la partita di domenica 4 contro la Varesina.
Spezzino d’origine, classe 1989, Innocenti ha un’ampia esperienza nel girone A dove è stato punto di forza della Lavagnese prima e dell’Acqui a seguire. Nella prima parte di stagione ha giocato nel Seregno (girone B) dove è stato compagno di squadra di Corti, ma come l’ex centrocampista biancorosso ha lasciato la compagnia in queste ultime settimane.
Innocenti, come è stato l’impatto con il mondo-Varese? E lei come arriva all’appuntamento?
«Mi alleno qui da martedì ma con Merlin ci conosciamo da tempo; il Varese mi aveva già avvicinato in estate, anche se poi le trattative non erano andate in porto a causa del tentativo di fusione con il Bellinzago che aveva fatto slittare i tempi. La squadra mi sembra forte, non solo sulla carta, i giocatori e nuovi compagni mi sembrano adeguati per puntare all’obiettivo finale. Per quanto mi riguarda, la prima parte di stagione non è stata particolarmente buona ma anche per questo sono pronto al riscatto, per me e soprattutto per il Varese».
In quale posizione la vedremo sul campo di gioco?
«Il mio ruolo vero è l’esterno sinistro con più proiezione offensiva che difensiva. Negli anni però ho fatto un po’ di tutto, quasi sempre partendo dalla fascia mancina, ma sono stato anche trequartista o seconda punta. Oppure esterno nel 3-5-2 e ovviamente nel 4-4-2: diciamo che mi adatto, anche se a riguardo non ho ancora parlato nel dettaglio con il mister. Se devo indicare un modello di riferimento, dico Cristiano Ronaldo, anche se imitarlo – ride – è davvero dura».
Nel Seregno ha “incrociato” Corti: prima di firmare per il Varese ha parlato con lui?
«Sì, certo: Daniele qui è stato un giocatore molto importante e mi ha parlato delle esigenze di una piazza come questa. Mi ha detto che quando le cose vanno bene qui è uno spettacolo, altrimenti si alza la pressione, ma è giusto così. Lo scorso anno, a Venezia, la situazione era simile anche se là siamo già partiti sapendo di essere forti: a un certo punto abbiamo calato di intensità e questo ci ha un po’ rallentato, però poi siamo ripartiti e abbiamo vinto il campionato in modo netto».
Quindi qual è la sua ricetta per puntare all’obiettivo “grosso”?
«Per provare ad andare fino in fondo dovremo avere l’intensità delle piccole e la qualità delle grandi. Sulla qualità mi pare di poter dire che il Varese è ben fornito e credo che anche l’intensità possa essere nostra. Questo girone non lo si può stravincere, perché c’è tanto equilibrio, ma se siamo nel gruppetto di testa vuol dire che la squadra c’è e può giocarsi tutte le sue carte».
Lei, per provenienza geografica e carriera, conosce bene il girone A. Prima di arrivare al Varese come lo giudicava, visto “da fuori”?
«C’è una Caronnese che ogni anno sa arrivare fino in fondo ed è un’avversaria davvero “fastidiosa” come anche il Chieri: due squadre cioé che hanno tanti giocatori di categoria, molto bravi. Al Cuneo invece è tornato Iacolino, allenatore capace come pochi di fare bene in Serie D e credo sia un’altra rivale da tenere sotto controllo. Conosco poco invece il Borgosesia, che sta davvero facendo bene. Ma ora pensiamo alla Varesina, altra formazione di cui non so molto, ma a questo punto dell’anno dobbiamo provare a vincere contro ogni avversaria».
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