Aspem e Molina, uno scontro politico

Appalti, potere e società: le guerre politiche e l'interesse dei cittadini

varese palazzo estense

Il caso politico della settimana, a Varese, è l’intreccio di due vicende del passato che sono tornate a galla, in questi mesi, lasciando emergere scorie e sospetti che potrebbero inquinare la politica. Aspem Reti, una società comunale che gestisce, tra le altre cose, la piscina della Schiranna, ha consegnato al sindaco una relazione in cui, in sostanza, si afferma che durante la gestione del presidente Calemme di Forza Italia, sono state effettuate spese eccessive e appalti non a norma di legge. Il sindaco ha girato il dossier ai magistrati.

Su un altro fronte, invece, sta arrivando al traguardo il caso della Fondazione Molina, la onlus che gestisce la casa di riposo comunale, i cui vertici sono nominati per statuto dal sindaco di Varese e che, per un antico costume, sono sempre legati alla politica; il commissario Carmine Pallino, nominato in via straordinaria dal Governatore Maroni (dopo che la Ats Insubria ha rimosso il cda guidato da Cristian Campiotti dell’Udc a causa del prestito finito a persone del suo stesso partito), sarà ascoltato in Regione mercoledì prossimo e ha fatto capire che avrà cose scottanti da dire.

Le due vicende, il cui destino giudiziario e amministrativo ignoriamo, hanno però un comune denominatore politico. Riguardano la gestione del potere del passato governo cittadino: Forza Italia e Udc erano in maggioranza con la Lega Nord e servivano al carroccio per mantenere il 51% di voti a Varese. Ma c’è anche una ricaduta sulle relazioni politiche del presente. La piscina del Lido Schiranna è stata gestita per anni da Ciro Calemme, esponente del gruppo che guida Forza Italia e che ha come leader Nino Caianiello. Il vecchio cda del Molina era invece espressione del centrodestra, con la guida affidata all’Udc (poi divenuto Lega Civica) il cui leader carismatico è Lorenzo Airoldi, che è anche l’editore di Rete 55 (il prestito del Molina é andato a Rete 55 Evolution).

A questo punto il lettore penserebbe che l’attuale sindaco del Pd Davide Galimberti abbia solo da guadagnarci se alcune presunte magagne del passato venissero a galla. In realtà nessuno può stare tranquillo. Le ripercussioni politiche minacciano tutti. Il centrosinistra ha vinto le elezioni grazie ai voti della Lega Civica-Udc. E non é un caso che, attualmente, alla guida di Aspem Reti e Avt, ci siano esponenti vicini a quel partito. Gli intrecci della politica a volte sono spericolati e il passato non è mai così passato. Ma davvero qualcuno ha gestito male le due aziende? Non lo sappiamo.  Sarebbe comunque bello che le due vicende insegnassero agli amministratori pubblici, di destra e sinistra, a migliorare e a essere più trasparenti. Quella sì, sarebbe una ripercussione gradita.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 29 Gennaio 2017
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