Sport Management si difende: “Il nostro è un modello ordinato e razionale”
Dopo le rivelazioni di un ex dipendente la società che gestisce la Manara rivendica il suo operato all'interno della struttura: "Operiamo in equilibrio finanziario"

Nell’attesa che si capisca il futuro – dopo il caso della fideiussione irregolare presentata per aggiudicarsi l’impianto- Sport Management rivendica il lavoro fatto in questi mesi alla Manara. Lo fa con una lettera (che potete leggere integralmente qui) in risposta alle rivelazioni fatte da un ex dipendente che raccontava notevoli cambiamenti e anomalie nella gestione dell’impianto.
Il personale
Secondo la società le anomalie segnalate rispetto alla gestione di Agesp sono riconducibili all’applicazione alla lettera del regolamento della Federazione Italiana Nuoto “che tra le varie funzioni specifiche prevede quella di verificare periodicamente la chimica delle acque nelle piscine e le condizioni igieniche dell’ambiente oltre che a prevenire gli incidenti in acqua con una sorveglianza attenta e intelligente“. In questo senso il personale impiegato in vasca sarebbe sufficiente e in linea con quanto previsto “dal Decreto del Ministero dell’Interno in materia di sicurezza e prevenzione per la garanzia della sorveglianza balneare”.
Sulla questione del personale Sport Management spiega anche che “dall’avvio della gestione è stato implementato un modello organizzativo ben definito che chiarisce i compiti di ciascuno e che ha richiesto una precisa selezione del personale”. E se da un lato tutto si basa “sulla valutazione del curriculum vitae” dall’altro gli operatori “vengono costantemente aggiornati con la partecipazione a corsi di formazione sui temi più svariati quali la sicurezza degli impianti, le nozioni di primo soccorso, le normative in materia di trattamento di materiale chimico etc”.
La pallanuoto
Su questo capitolo la società da un lato conferma che l’arrivo della Bpm Sport Management nelle acque della Manara “ha comportato modifiche all’uso degli spazi acqua” ma dall’altro assicura che “certamente sono molto rari i casi di sovraffollamento di corsie“. Questa vicenda, in effetti, si trascina fin dall’arrivo della squadra ed è stata raccontata più volte anche dagli utenti dell’impianto con lettere, commenti e segnalazioni varie anche sul nostro giornale.
Ma Sport Management tiene anche a sottolineare come in questo campo ci sia anche “un’altra faccia della medaglia” e cioè il prestigio e l’indotto economico che “eventi e manifestazioni a livello nazionale ed internazionale” organizzati in questi mesi hanno portato. L’azienda sottolinea anche come sia avvenuta la “stipula di accordi commerciali in materia energetica con società e amministrazioni pubbliche del territorio” oltre “all’investimento per l’acquisto di una foresteria sportiva che ospita le eccellenze del vivaio anche locale”.
Il modello
Cambiamenti e modifiche che l’azienda rivendica così: “E’ grazie all’adozione di questo modello organizzativo, ordinato e razionale, che Sport Management oggi riesce a gestire con equilibrio economico e finanziario ciò che precedentemente invece comportava la copertura degli squilibri da parte delle Società e Amministrazioni pubbliche interessate”.
In questo senso Sport Management puntualizza anche come la “quota associativa annuale [è] un corrispettivo che assorbe servizi fra i quali, la tessera elettronica di accesso agli impianti, una copertura assicurativa contro il rischio infortuni, agevolazioni o convenzioni” (che prima erano assorbiti dal biglietto d’ingresso, ndr). Un balzello che non avrebbe avuto effetti deterrenti tra l’utenza dal momento che “nel 2016 abbiamo registrato un incremento degli abbonamenti nuoto libero e acquagym (annuali e mensili) rispetto a quelli del 2015, più precisamente sono stati 2281 contro i 1873 dell’anno precedente”.
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