Obbligazioni solidali di Ubi Banca per restaurare Villa Panza

In caso di sottoscrizione dell’intero ammontare nominale delle obbligazioni saranno devoluti 50.000 euro per restaturare il Salone Impero

wim wenders varese villa panza (per gallerie fotografiche)

Tra le strategie che da tempo Ubi Banca utilizza per consolidare il rapporto con i risparmiatori e i territori c’è il sostegno al terzo settore, categoria che racchiude molte realtà del non profit, della cooperazione sociale, dell’associazionismo solidale legato a istituzioni religiose. Lo strumento utilizzato è l’emissione di social bond o obbligazioni solidali. Negli ultimi 5 anni Ubi Banca ne ha ha emessi ben 82, sottoscritti da oltre 31.000 clienti, per un controvalore complessivo di oltre 878 milioni di euro, che hanno reso possibile la devoluzione di contributi a titolo di liberalità per oltre 4,2 milioni di euro. L’ultimo in ordine di tempo è un prestito obbligazionario solidale per sostenere l’opera di restauro di un bene del Fai (Fondo ambiente italiano): il Salone Impero di Villa Panza a Varese. (nella foto il regista Wim Wenders nel Salone Impero durante la presentazione della sua mostra)

LA BELLEZZA RESTITUITA AI TURISTI
Il progetto di recupero interessserà le decorazioni, gli infissi in legno, gli arredi storici, alcune parti strutturali (struttura lignea della copertura, manto di copertura e soffitto in cannicciato) e restituirà il salone Impero in tutta la sua bellezza ai 50mila turisti che ogni anno visitano la Villa e la sua collezione di arte contemporanea, tra le più importanti al mondo.

LE CARATTERISTICHE DEL SOCIAL BOND
Il prestito obbligazionario “Ubi Comunità per il FAI – Fondo Ambiente Italiano” ammonta a 10 milioni di euro ed è destinato a nuovi risparmi, i cui proventi saranno in parte devoluti, a titolo di liberalità, per finanziare i lavori. L’importo devoluto può arrivare fino a 50.000 euro in caso di sottoscrizione dell’intero ammontare nominale delle obbligazioni oggetto dell’offerta. Le obbligazioni hanno un taglio minimo di sottoscrizione pari a 1.000 euro, durata 3 anni, cedola semestrale, tasso fisso lordo annuo pari a 0,60% (0,44% netto annuo). Possono essere sottoscritte fino al 6 marzo 2017, salvo chiusura anticipata o estensione del periodo d’offerta. Saranno negoziate da Ubi Banca che non si impegna al riacquisto delle stesse, con il rischio che l’investitore possa trovarsi nell’impossibilità di rivendere le obbligazioni prima della scadenza naturale. Tra i “fattori di rischio”, si segnala che le obbligazioni in potrebbero subire una riduzione (fino al 100% del loro valore) o una conversione in uno strumento di capitale dell’emittente (esempio in azioni) o una riduzione degli interessi o una sospensione per un periodo transitorio del pagamento degli interessi, anche per effetto dell’applicazione del bail-in e, più in generale, di una procedura di risoluzione delle crisi bancarie ai sensi della vigente normativa in materia di risoluzione delle crisi bancarie.

OBBLIGAZIONI PREZIOSE
«Villa e Collezione Panza è parte dell’arte, della cultura e del paesaggio della città di Varese – dice Luca Gotti, responsabile della macroarea territoriale Bergamo e Lombardia Ovest di Ubi Banca -. È proprio questo connubio, quest’intersecarsi tra la storia della città e la salvaguardia di beni artistici e culturali, che ha da subito indotto Ubi Banca ad accogliere con favore l’appello del FAI a sostenere il recupero del Salone Impero di questa splendida dimora già di proprietà di Giuseppe Panza di Biumo».
«Desidero esprimere un sentito ringraziamento a UBI Banca, che ha deciso di compiere un’importante scelta di responsabilità sostenendo la nostra Fondazione – aggiunge Angelo Maramai, direttore generale del FAI -. Il social bond rappresenta per il FAI un importante canale di raccolta fondi e siamo davvero lieti che la collaborazione con Ubi Banca, già avviata nel 2015 in occasione del progetto di valorizzazione dell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate in Puglia, possa proseguire anche quest’anno. Aziende come UBI Banca, sensibili e attente alle necessità del territorio, sono per noi davvero preziose».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Febbraio 2017
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