Boccia insiste: zero tasse sui giovani assunti
Il presidente di Confindustria nazionale rilancia l'azzeramento del cuneo fiscale e contributivo per tre anni per i giovani neo assunti

Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria nazionale, inizia con una dichiarazione d’affetto nei confronti di Univa:«A Varese mi sento a casa. È una questione di identità culturale condivisa e sentita e anche di relazioni personali consolidate nel tempo». E d’altronde non potrebbe essere che così , considerato che fu proprio la platea di Varese un anno fa a sancire il suo debutto nella comunità composita di Confindustria.
Boccia ribadisce agli industriali varesini un dato difficilmente contestabile: senza industria, non c’è un’economia forte. «Se oggi siamo il secondo manifatturiero in Europa – dice il presidente di Confindustria – che cosa potremmo essere se superassimo le criticità del Paese? Riccardo ci ha richiamato al coraggio delle scelte perché nonostante questa sia una fase di inversione di tendenza, i divari sono aumentati». [LEGGI]
Alcuni spunti sono arrivati dalla tavola rotonda, in particolare quelli relativi al ruolo dell’Europa in questa fase di ripresa. «È uno dei mercati più ricchi del mondo – spiega Boccia – e la mia percezione è che altri paesi come America, Cina e Russia si stiano organizzando per conquistarlo. Non a caso Trump parla di reshoring, quindi se vogliamo un’Europa forte dobbiamo agire e la questione industriale diventa fondamentale. La dimensione geopolitica deve diventare geoeconomica».
IL RUOLO DI INDUSTRIA 4.0
È stato uno egli argomenti più gettonati dai relatori presenti a Malpensafiere. È indubbio che la quarta rivoluzione industriale è il punto centrale per qualsiasi ragionamento di sviluppo. «L’industria 4.0 non è solo una questione tecnologica – sottolinea il presidente di Confindustria – i superammortamenti servono per allargare l’innovazione a un’idea intera di società e uscire dalla cultura dell’emergenza».
Il capitolo occupazione sarà una conseguenza della capacità di assecondare questo sviluppo, ma occorre una manovra coraggiosa. «Nell’industria convivono lavoratori e imprenditori: senza industria non ci sarebbero né gli uni né gli altri – dice Boccia -. Se le nostre fabbriche vogliono essere inclusive per i giovani neoassunti dobbiamo azzerare il cuneo fiscale e contributivo per tre anni. Queste sono le decisioni da prendere».
LA QUESTIONE VOUCHER
Boccia sulla questione dei buoni lavoro è a dir poco tranciante: «Far cadere un governo per i voucher forse indica che il senso delle priorità non è molto chiaro ad alcuni in questo paese»
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