La morte della coreana nelle telecamere dell’albergo
Processo a Daehee Park, il coreano accusato di aver fatto cadere la moglie dal balcone di una stanza d'albergo a cardano al Campo. Visionati in aula i filmati che mostrano la caduta della donna
La morte impressa nelle telecamere di videosorveglianza, un corpo che cade dalla stanza 122 dell’hotel Ibis. È quello di Aan Jung Mee, la 46enne coreana in viaggio di nozze in Italia col marito Daehee Park alla sbarra al tribunale di Busto Arsizio con l’accusa di omicidio volontario.
Sono stati mostrati in aula i video delle videocamere dell’hotel di Cardano al Campo relativi al momento in cui la donna cade dalla finestra della stanza d’albergo che divideva col marito. A mostrarle è stato il consulente della difesa Paolo Graziano che ha spiegato la dinamica della caduta del corpo. Dalle immagini si vede solo il corpo cadere in posizione verticale, di piedi, ipotizzando che fosse aggrappata al davanzale della finestra.
Nelle altre immagini mostrate si vede, invece, la zona della hall dell’albergo nel momento in cui alcuni ospiti delle camere adiacenti scendono per avvisare la receptionist della caduta della donna.
I testi dell’accusa ascoltati in aula sono i dipendenti che per primi sono intervenuti nella stanza della coppia. In particolare la segretaria adibita all’accoglienza e il cameriere del ristorante che, però, hanno condito le loro deposizioni con molti “non ricordo” che hanno mitigato l’enfasi delle dichiarazioni rilasciate ai carabinieri nell’immediatezza dei fatti. Si è appurato che dalle stanze attigue arrivarono lamentele per le urla provenienti dalla 122 ma non il fatto che qualcuno disse che la donna era stata buttata giù dal marito.
Quello che è emerso è che Daehee Park, quando i due hanno aperto la porta della stanza col pass d’emergenza, era già nel letto sotto il lenzuolo, apparentemente ignaro di quanto accaduto alla moglie e insensibile anche alla voce del cameriere che ha cercato di svegliarlo. Allo stesso modo lo troveranno i carabinieri che entreranno nella stanza poco dopo.
Infine è stata chiamata al banco dei testimoni il medico legale Maria Luisa Pennuto che ha eseguito l’autopsia sul corpo della vittima. Secondo quanto emerso la donna aveva un tasso alcolemico di 1,5 grammi di alcol per litro di sangue, a conferma della serata ad alto tasso alcolico vissuta dai due, e alcuni graffio sul collo e una ferita all’arto risalente ad alcuni giorni prima.
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