Gli indagati del Molina, Galimberti dovrà scegliere

Fondazione Molina e maggioranza politica in comune, due destini che si intrecciano. A dicembre

personaggi

Si dimette Luca Galli dalla Fondazione comunitaria del Varesotto, uno dei politici indagati per i prestiti sospetti erogati col patrimonio del Molina e arrivati a una società privata (Mata) e alla tv privata Rete 55. Ma dalla Fondazione Molina non si è mai dimesso nessuno e il sindaco di Varese che nomina i vertici non si è mai espresso sull’operato di un altro indagato, Christian Campiotti (foto), a sua volta accusato di peculato per i prestiti concessi dalla Fondazione.

luca galli fondazione comunitario del varesotto

(Luca Galli)

L’intreccio tra politica e affari è difficile da districare in questa fase di indagini coperte dal segreto istruttorio, ma il passo indietro di Luca Galli in un organismo importante che maneggia denari a scopo sociale e che viene nominato anche dagli enti pubblici richiama subito la situazione che si creata nei mesi scorsi alla Fondazione Molina, la casa di riposo di Varese che da statuto viene governata da un cda scelto dalla pubblica amministrazione, cioè dal sindaco di Varese.

Christian Campiotti e il suo cda vennero nominati nel 2015 dall’allora sindaco legista Attilio Fontana, dopo un accordo politico nel centrodestra varesino, molto spregiudicato, ma concluso  alla luce del sole. Lega e Forza Italia costrinsero il sindaco a togliere la delega al vicesindaco dell’Ncd Carlo Baroni e cacciarono il partito di Alfano e Formigoni dalla maggioranza, perché aveva sostenuto il Pd nel consiglio provinciale contribuendo all’elezione di Gunnar Vincenzi. Al posto dell’Ncd i vertici di Lega e Forza Italia fecero entrare nella maggioranza l’Udc, che fino a quel momento era in un’opposizione diciamo così benevola, e che aveva presentato alle elezioni del 2011 come candidato sindaco Mauro Morello. Morello divenne vicesindaco, e in consiglio comunale la Lega ottenne che Forza Italia inglobasse l’Udc in un nuovo gruppo chiamato Liberi per Varese, una foglia di fico per far digerire ai militanti padani l’accordo con il partito di Campiotti e Morello, due ex democristiani che i leghisti vedevano fino a quel momento come il fumo negli occhi.

pdl ermolli

(Gianpaolo Ermolli)

Una volta divenuto sindaco di maggioranza di centrosinistra Davide Galimberti, nel 2016,  come primo atto politico cambiò i vertici di Aspem, Aspem Reti e Avt. Le regole non scritte della politica, ma sempre praticate, dicono che le partecipate riflettono sempre gli accordi politici che reggono le maggioranze. L’amministrazione Galimberti nominò uno storico militante del Pd alla presidenza di Aspem, Sandro Azzali, mentre nominò come amministratori delle altre due partecipate Alfonso Minonzio (ex sindaco Udc di Gazzada Schianno) e Franco Taddei (un ex assessore di Varese di Forza Italia), figure indipendenti ma politicamente in orbita Lega Civica, mentre sul Molina ha sempre affermato di non poter prendere alcuna posizione poiché lo statuto non lo prevede.

Quando sono iniziati i dubbi sui prestiti al Molina, alcuni consiglieri del Pd guidati da Fabrizio Mirabelli hanno chiesto che il presidente Campiotti venisse a riferire al consiglio comunale. Campiotti si è rifiutato e la richiesta di Mirabelli è stata presentata in dissenso dal sindaco Galimberti. Successivamente Campiotti è stato convocato dalla commissione conoscitiva del consiglio regionale che ha indagato sulla vicenda, ma si è rifiutato di presenziare. Il suo atteggiamento è stato stigmatizzato da tutti i partiti in consiglio regionale, Pd compreso, ma il Pd varesino non ha preso una posizione pubblica sul tema. L’unica mossa pubblica del sindaco è stata quella di inviare alla procura della repubblica le carte relative al ricorso della Pellegrini spa sulla vicenda dell’appalto mensa, ma nulla è stato detto sull’argomento dei prestiti.

La Ats Insubria ha infine disposto la decadenza di Campiotti e dell’intero Cda della Fondazione Molina. Ci sono stati due ricorsi, al tar e al consiglio di stato, e il commissario nominato dalla Regione, Carmine Pallino, è stato confermato al comando della Fondazione. Nel frattempo si è appreso che la guardia di finanza ha perquisito la Fondazione è che sono indagati Christian Campiotti, Luca Galli e l’editore di Rete 55 Lorenzo Airoldi (stratega della Lega Civica) per i prestiti sospetti. In una seconda tranche di indagine, che non riguarda il Molina ma che deriva da quella prima attività, è finito indagato anche Gianpaolo Ermolli, ex Forza Italia, politico di lungo corso, uno dei fondatori della Lega Civica. L’inchiesta si intreccia dunque con la politica e i risvolti futuri vanno tenuti conto come variabili, ma nessuno oggi li conosce. Gli indagati sono naturalmente sempre innocenti fino al terzo grado di giudizio, ma i dubbi sono leciti.

Il commissario Carmine Pallino è stato confermato fino alla fine di novembre e sta per presentare dei nuovi investimenti nella casa di riposo. Ma quando scadrà il suo incarico, a dicembre, che succederà? Non tutti sanno che Christian Campiotti e il cda non sono stati esautorati definitivamente, ma sono solo temporaneamente sospesi. Il loro incarico formalmente scade nel febbraio del 2020. La palla tornerà al sindaco Davide Galimberti e la sua posizione rifletterà gli equilibri politici della maggioranza. Come è stato finora.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 05 Luglio 2017
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