Scatta la tregua tra Galimberti e i dissidenti Pd
L'assemblea cittadina vota un documento unitario, ma in sostanza non cambia nulla. Critiche al segretario cittadino Paris

E’ andata che non è stata una resa dei conti, ma una riunione in cui tanti militanti, più di un centinaio (record stagionale), sono accorsi in via Monterosa (nella foto la riunione), spaventati dalla convocazione in cui si paventava una possibile dimissione del sindaco Galimberti e infastiditi dal polverone mediatico sulle punizioni ai dissidenti. Chi si impegna ogni giorno per il Pd, queste polemiche non le capisce, soprattutto perché il partito, in coalizione con le forze civiche, governa Varese ormai da un anno e gli iscritti chiedono che si lavori tutti nella stessa direzione.
Il dibattito si è protratto fino oltre la mezzanotte. Alla fine è accaduto che Sandro Azzali, presidente di Aspem, ha proposto un documento in cui si riconfermava piena fiducia nell’operato della giunta Galimberti, e si chiedeva anche al gruppo consiliare una maggiore unitarietà. Il testo è stato limato, più volte, nel corso della serata, ma Mirabelli, Oprandi e Infortuna, i consiglieri “ribelli”, hanno ottenuto che nel documento si aggiungesse anche un passaggio sulla conformità al regolamento e allo statuto del Pd, i quali prevedono che sia possibile il dissenso. Dunque, il documento non blinda i tre consiglieri e non c’è stato alcun passaggio che escluda il dissenso politico in consiglio comunale. Tutto come prima, ma la discussione è stata appassionata e forse non è stata vana. Gli iscritti hanno chiesto e ottenuto che il partito si riunisca di più e in questo c’è stata una piccola correzione in corsa rispetto alla delega pressoché totale che il Pd nel primo anno di amministrazione ha concesso al sindaco Davide Galimberti che di fatto guida anche il partito in accordo con la segreteria cittadina.
Galimberti ha pieno sostegno sull’azione dell’amministrazione comunale. La relazione del sindaco è stata condivisa dall’assemblea e non c’è stato alcun appunto sulle scelte fin qui compiute da Davide Galimberti.
Ciò che emerso davvero è invece la voglia della maggioranza del partito di non vedere i toni salire fino a questo punto. Il Pd ha deciso in sostanza di abbassare le armi delle correnti e di non soffiare sul fuoco delle polemiche incrociate. Se la fiducia nell’amministrazione e nelle cose da fare a Varese è pressoché totale, va detto però che nessuno dei nodi politici veri è stato affrontato. Dall’alleanza con la Lega Civica, alla posizione dell’amministrazione sull’inchiesta che riguarda il Molina o ancora la lotta tra le correnti del Pd provinciale.

(Luisa Oprandi, una dei tre consiglieri indicata come ribelle al sindaco)
Durante l’assemblea sono emerse però, in diversi interventi, alcune critiche alla convocazione fatta dal segretario cittadino Luca Paris, da cui è nato l’allarme circa le possibili dimissioni del sindaco Galimberti. Paris, sarcastico, ha aperto l’assemblea dicendo che aveva appreso dalla stampa della richiesta del segretario regionale Alessandro Alfieri di rinviare la riunione per evitare tensioni, e si è giustificato affermando che la frase sulla dimissioni di Galimberti era solo metaforica.
IL DOCUMENTO
Ad un anno dalla storica vittoria ottenuta in città, il Partito Democratico di Varese intende confermare il pieno e convinto appoggio all’ amministrazione in carica. Ritiene di esprimere il proprio apprezzamento per l’ azione politica e amministrativa del suo Sindaco, Davide Galimberti, e degli assessori tutti per le scelte qui intraprese. Invita tutti i suoi iscritti, con particolare riferimento a quanti hanno rilevanti ruoli nelle istituzioni e nel partito, a riportare il dibattito interno nelle sedi opportune, evitando esternazioni pubbliche, facile oggetto di strumentalizzazioni. Invita altresì il gruppo consiliare ad un comportamento che sia specchio di unità e compattezza, dove le decisioni democraticamente assunte dalla maggioranza dei componenti trovino (fatte ovviamente salve le votazioni relative a persone ed a temi etici) piena e coerente realizzazione nei comportamenti tenuti in aula dal gruppo del Partito Democratico nella sua interezza. Fermo restando il rispetto dello Statuto e del Regolamento comunale. Invita, inoltre, il gruppo dirigente del PD di Varese ad attivarsi per fornire maggiori occasioni di confronto e discussione.
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