Sfruttamento della prostituzione, sequestrati 9 appartamenti
L’ordine emesso dal Gip dopo la ricostruzione dei fatti imputabili a tre uomini che affittavano gli immobili riconducibili a una società di comodo
Già, nei loro confronti, – padre e due fratelli – la magistratura novarese stava indagando per il reato di sfruttamento della prostituzione.
A questo filone di indagini nei giorni scorsi si è aggiunto un ordine di sequestro di nove appartamenti adibiti, secondo l’accusa, a lupanari, luoghi dove si consumavano rapporti sessuali a pagamento.
Per mettere in piedi il loro giro losco i tre (P.R. 1956, P.L., 1990, e P.A. classe 1984) utilizzarono alcune società di capitali “proprietarie” degli immobili, come artifici giuridici “schermo” per le attività sospette.
Quali? L’affittare, consapevolmente, a prostitute gli immobili a prezzi di locazione ben superiori a quelli di mercato.
Due dei nove appartamenti erano di proprietà di privati – e non delle società – che tuttavia si servivano del terzetto in qualità di intermediari per gli utenti finali, prostitute e transessuali.
Gli immobili, tutti in “nuda proprietà”, hanno un valore di circa un milione e sono tutti ubicati in città, a Novara.
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