Antonello Canazza, sguardi su Gallarate e dintorni

Appassionato di fotografia da alcuni anni, scatta spesso per le vie della città, cercando anche scorci poco noti. È reduce dalla sua prima mostra

foto Antonello Canazza

I vetri a specchio delle Torri – i primi “grattacieli” di Gallarate – e i fregi neogotici della chiesa di San Francesco, la dorata colonna spezzata di Arnaldo Pomodoro e gli ombrelli colorati che hanno animato l’estate in città. Sono alcuni dei soggetti che Antonello Canazza – fotografo per passione – ha messo nella sua prima mostra fotografica, allestita domenica 17 settembre alla festa del quartiere gallaratese di Cajello.

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Gallarate e dintorni, visti da Antonello Canazza 4 di 16

Dotato di grande simpatia, appassionatissimo di musica e attento osservatore della sua città, Antonello Canazza ha regalato ai nostri anche alcune delle “foto del giorno”, le immagini più belle selezionate ogni giorno da VareseNews. La sua mostra è stata intitolata “Gallarate e dintorni”, perché molte foto sono dedicate alla città e molte altre sono nei Comuni confinanti, anche se non mancano scatti sul lago maggiore o a Milano.

Residente a Gallarate da quando aveva un anno di età, nella vita è impiegato in un’azienda chimico-plastica ma coltiva nel tempo libero la passione per la fotografia. «Ho iniziato quattro anni fa, spinto da un amico appassionato invece da molti anni. Ho iniziato con una Bridge della Fuji, mi sono divertito moltissimo e ho iniziato a far foto in giro Gallarate, cercando inquadrature particolari, angoli nascosti. Con la macchina fotografica si alza lo sguardo e si inizia a guardare da punti di vista differenti, a scoprire con occhi diversi. A fine 2014 ho comprato una Reflex Sony, la passione è aumentata».

Qual è il genere che preferisci per i tuoi scatti?
«Sono appassionato di Street Photography, anche se ovviamente essere in una città piccola limita. Mi ci dedico più quando sono in vacanza o in occasione di manifestazioni che portano persone da fuori, cercando la spontaneità. Per il resto mi dedico molto ai paesaggi e ai ritratti, di solito».

Quali sono i soggetti che preferisci Gallarate?
«Le Torri mi hanno sempre affascinato, per l’architettura e per i riflessi sui vetri a specchio (uno scatto è stato anche foto del giorno di VareseNews, ndr). Mi piace molto anche l’edificio storico della biblioteca. Poi le Ville Liberty con le loro decorazioni. Mi piacerebbe anche dedicarmi al torrente Arno, perché lo specchio d’acqua è sempre interessante: purtroppo il torrente ha fascino ma è tenuto male».

Come hai scelto le foto della tua prima mostra?
«Evelin Calderara mi ha chiesto se ero interessato in occasione della festa del patrono di Cajello. Ho selezionato alcune foto di Cajello e poi ho proseguito con scatti urbani di “Gallarate e dintorni”, spingendomi fino ad Angera, Maccagno, i navigli. È stata una bella occasione: sono iscritto al fotoclub Il Sestante, dove ho fatto un corso con Salvatore Benvenga».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Settembre 2017
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