Aliverti raccoglie il testimone da Ginelli. “Pronto per il paese”
L'assessore si candiderà sindaco, ripercorre il lavoro di dieci anni. Sulla rottura con Fratelli d'Italia: "Le differenze politiche vanno bene per il 4 marzo, non per Jerago"
Gli altri scaldano i motori per le elezioni regionali e per il Parlamento, ma lui pensa al suo paese, Jerago con Orago. Emilio Aliverti si candida sindaco, una corsa che – prevista da tempo – è partita già in questi giorni, dopo la “rottura” di Fratelli d’Italia con il resto della coalizione civica di centrodestra oggi al governo del paese.
Giorgio Ginelli, l’attuale sindaco, ha già fatto due mandati, è stato anche vicepresidente della Provincia dentro alla strana alleanza che governa(va) Villa Recalcati, con il centrosinistra. Ora è nelle file della “quarta gamba” del centrodestra.
Aliverti è con Ginelli «in amministrazione dal 2008, abbiamo fatto questi anni fianco a fianco». Per cinque anni Aliverti è stato assessore all’istruzione e cultura e tempo libero, nei successivi si è occupato anche di bilancio, commercio, attività produttive. «Il commercio l’avevo già “ereditato” dal primo mandato, dopo il lancio del Distretto del commercio dei Castelli Viscontei come capofila 2011» ricorda.
E proprio da qui ripercorre il lavoro svolto fin qui: «Grazie a quel bando abbiamo recuperato molte risorse, impiegate anche interventi pubblici come il rinnovo del parco giochi. Ha poi permesso a tante attività commerciali di investire nel rinnovo, con un beneficio per il paese. È stata ad esempio tinteggiata la facciata dell’edificio della cooperativa, in piazza, che attendeva da sempre, al punto che non c’erano neppure più testimonianze del colore originario».
Sul fronte della spesa sociale ed educativa Aliverti ricorda lo strumento jeraghese della “Dote Più”, «un voucher erogato alle famiglie per pagare spese servizi scolastici, per le scuole materne o per le attività sportive, presso le varie realtà sportive del territorio, o ancora oratorio feriale. Un’ idea nata da noi, sull’ esempio della Dote Scuola di Regione Lombardia».
Dal punto di vista amministrativo, poi ha aggiunto anche la delega più signiicativa, quella al bilancio. Poca visibilità, ma un ruolo centrale nel definire la “architettura” della spesa amministreativa: «La decisione di occuparmi di bilancio è venuta dal fatto che ero entrato già prima nella materia collaborando con l’ex assessore Berrini, nella gestione del capitolo del centro medico finanziato dalla Fondazione Aldo e Cele Daccò, che poi ha portato anche al Centro d’acqua, vero fiore all’occhiello».
Cosa manca ora a Jerago? «Scorrevo il vecchio programma e 80% delle cose è stata fatta» sintetizza. «Quello che manca o non è attuale o si è mostrato poco realizzabile nelle condizioni attuali: introduzione auto elettrica con eVai! Ad esempio era stata valutata ma difficilmente oggi si può fare. Qualche idea alternativa la stiamo comunque mettendo in cantiere».
Dal punto di vista politico, inevitabile anche chiedere una opinione sulla rottura con Fratelli d’Italia, con l’assessore Salvatore Marino che ha scelto di lasciare la squadra per lanciarsi in una candidatura autonoma. «Lavorare con Giorgio è motivante per le capacità e la voglia di fare» dice Aliverti, difendendo l’unità della squadra di Ginelli. «Ci ha sempre dato grande fiducia e libertà, ogni volta che sposava una battaglia siamo arrivati in fondo. Abbiamo creato un gruppo variegato dal punto di vista politico, è una lista civica con un programma amministrativo. Le differenze politiche vanno bene per il 4 marzo, per il resto si lavora per Jerago con Orago».
Nel frattempo – oltre a Fratelli d’Italia – anche l’area del centrosinistra ha annunciato di organizzarsi per proporre una alternativa alla candidatura di Aliverti e del progetto che è stato lanciato dieci anni fa da Ginelli.
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