“Giro del campo in mutande”. Tutti difendono il presidente Pirrella
Il responsabile dell'Atletica Gavirate è stato deferito per una goliardata fatta dai suoi atleti. Tanti attestati di solidarietà. «Nessun intento offensivo»
Giù le mani da Carmine Pirrella. A Gavirate e nei paesi limitrofi in questi giorni sono arrivate diverse prese di posizione in difesa di Pirrella, il vulcanico presidente della locale società di atletica che sotto la sua guida ha ottenuto risultati di grande rilievo in campo giovanile.
E proprio la partecipazione alle finali nazionali a squadre 2017 della categoria allievi ha causato un pasticcio che potrebbe causare a Pirrella una squalifica federale. Al termine delle gare tenutesi a Vicenza (il 1° ottobre) gli atleti rossoblu hanno compiuto un giro di pista in mutande per festeggiare la conclusione della finale e il piazzamento al decimo posto – su base nazionale – dell’Atletica Gavirate. Una goliardata messa in atto da ragazzi di 16/17 anni che fanno dello sport una grande passione e che era già stata fatta (anche dalla stessa squadra gaviratese) in altre occasioni.
Un festeggiamento originale che non è però piaciuto ai solerti responsabili della Fidal – la Federazione di atletica – che hanno deferito Pirrella e lo hanno convocato a Roma il prossimo 12 febbraio (dopo aver rifiutato un patteggiamento), giorno in cui sarà giudicato dal Tribunale federale che, se lo riterrà colpevole, potrà multarlo o squalificarlo.
«Partiamo dal presupposto che è stata fatta una “scemata” – spiega Pirrella a VareseNews – ma si tratta di ragazzi di 17 anni che si sono sfogati dopo due giorni di impegno al termine di una stagione di lavoro. Spiace che qualcuno si sia offeso, non era intenzione di nessuno: già sul momento mi hanno detto che ci sarebbero state conseguenze, io ero sul palco quando i ragazzi sono partiti, ma giustamente sono il responsabile del gruppo e mi prendo in carico il rischio di squalifica».
Il presidente dell’Atletica Gavirate sarà quindi costretto a recarsi a Roma con l’avvocato Andrea Prestinoni per raccontare la propria versione dei fatti. «Spero in una “tiratina d’orecchie” ma a questo punto non sono io che decido; posso solo dire che è 27 anni che sono impegnato in società per avvicinare i giovani allo sport e all’atletica leggera. Prima di tutto vogliamo divertirci, poi talvolta arrivano anche i risultati e fanno piacere, ma restiamo un piccolo club di provincia, per quanto vivace».
Paradossalmente però, il deferimento e il polverone sollevato da questo caso hanno portato a Pirrella una valanga di attestazioni di solidarietà. «Sì, non me lo aspettavo: tante società, tanti atleti e allenatori mi hanno scritto o telefonato per esprimere la loro vicinanza e stima. Si è mossa tanta gente legata all’atletica ma anche a Gavirate e nei paesi vicini in molti si sono fatti sentire a partire dagli amministratori, in questo caso senza distinzioni tra maggioranze e opposizioni. Ciò mi ha reso orgoglioso».
E appunto, con l’avvicinarsi del “giorno del giudizio” le prese di posizione a favore di Carmine si sono moltiplicate. Nei giorni scorsi si è mosso anche il Comune di Gavirate attraverso la propria Consulta per lo sport cittadino che ha indirizzato una lettera al ministro Lotti, al presidente del Coni Malagò e a quello della Fidal Giomi. «Ciò che ci turba, da uomini di sport, sono le possibili sanzioni per un gesto così goliardico e spensierato» scrivono il presidente della Consulta, Alberto Gennaro, il sindaco Silvana Alberio e il consigliere delegato allo sport Roberta Bogni. «La felicità e la gioia di raggiungere i propri obiettivi sono l’anima pulsante nello sport […] Conoscendo bene Carmine, la sua dedizione, la sua passione, il suo sudore e l’amore che riversa ogni giorno nella crescita sportiva e umana dei “suoi ragazzi” auspichiamo che un uomo di così grandi valori non venga condannato per un comportamento sicuramente eccessivo, ma, ci sentiamo di dire, non mosso da intenti irrisori».
Testimonianze analoghe sono giunte dal gruppo consiliare “Per Gavirate, Groppello, Oltrona e Voltorre” a firma di Gianni Lucchina e dal Comune di Casciago che ha inviato una lettera ufficiale firmata dal sindaco Andrea Zanotti. Prese di posizione che forse i giudici federali non leggeranno ma che restano testimonianze sentite dal mondo che circonda l’Atletica Gavirate e il suo presidente.
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Questa è l’Italia, una persona si impegna per anni per indirizzare i ragazzi allo sport piuttosto che alla strada e poi per una stupidata rischia la squalifica. Le federazioni, Il Ministro e il Presidente del Coni dovrebbero preoccuparsi di cose molto più serie, come tenere a bada certi tifosi e fare in modo che migliaia di agenti di Polizia e Carabinieri stiano a sorvegliare i nostri paesi e le nostre città e non gli stadi.
Pieno appoggio a Carmine, sei un GRANDE