I distretti industriali argine contro la crisi e volano della ripresa
Lo evidenzia il decimo rapporto annuale sull'economia e la finanza pubblicato da Intesa Sanpaolo. I distretti si concentrano soprattutto nel nord del Paese. Sul podio l’occhialeria di Belluno, la gomma del Sebino bergamasco e il prosecco di Conegliano-Valdobbiadene

Alla fine se l’Italia, con tutte le sue debolezze strutturali, non è stata travolta dalla crisi economica globale lo deve ai cari e vecchi distretti industriali, quegli stessi distretti che l’economista Giacomo Becattini aveva messo al centro di uno dei filoni di ricerca e di politica economica più importanti degli ultimi decenni. I distretti industriali però non hanno fatto solo da argine alla crisi ma sono i protagonisti della ripresa in atto, come evidenziato dal decimo rapporto annuale sull’economia e la finanza pubblicato da Intesa Sanpaolo. (nella foto, lavoratrici della Banks Group di Casale Litta)
Il rapporto basato sull’analisi dei dati di ben 72mila aziende, evidenzia che tra il 2008 e il 2017 i distretti hanno registrato una crescita pari al 13%, a fronte del +8,7% delle aree non distrettuali. Per l’anno in corso e per il prossimo si prevede un’ulteriore accelerazione della crescita del fatturato (+5,8% cumulato), trainata nuovamente dai mercati esteri, in presenza di una domanda interna che rimane sostenuta, con un maggior ruolo per i beni di investimento.
I FATTORI DI UN SUCCESSO CHE SI RIPETE
Ciò che rende speciali i distretti industriali italiani sono almeno tre: la capacità di innovare su processi e prodotti, come dimostra la registrazione di nuovi brevetti e marchi a livello internazionale, la ricerca continua della qualità certificata e la propensione all’export che nel campione analizzato va ben oltre il cortile di casa. Il rapporto individua il mercato di sbocco delle produzioni distrettuali mediamente ben oltre i 400 chilometri. Altro aspetto interessante è la nascita di una nuova classe imprenditoriale. Nei distretti infatti un’impresa su dieci è gestita da under 35, con punte del 15,5% nel mezzogiorno e del 20% nella metalmeccanica e nel sistema moda.
IL NORD È LA PATRIA DEI DISTRETTI
Sul territorio italiano sono molte le aree di eccellenza distrettuale. Ordinando i distretti industriali oggetto dell’analisi per performance di crescita e reddituale, è possibile ricavare una classifica dei 20 distretti migliori. Tutte le macro-aree italiane sono presenti. Prevalgono i distretti del Nord-Est (10) e del Nord-Ovest (5). Il Centro e il Mezzogiorno sono presenti rispettivamente con due e tre distretti. Tutte le principali filiere produttive sono rappresentate, anche se emerge una prevalenza dei distretti dell’agro-alimentare (6) e della metalmeccanica (7). Ai primi tre posti di questa classifica, e tra loro molto vicini, ci sono l’occhialeria di Belluno, la gomma del Sebino bergamasco e il prosecco di Conegliano-Valdobbiadene.
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