La Mam apre l’istanza di fallimento, a rischio 105 posti di lavoro
La storica azienda specializza nella produzione di collettori per motori elettrici, va verso il fallimento
La Mam di Morazzone, storica azienda specializza nella produzione di collettori per motori elettrici, va verso il fallimento.
La proprietà cinese ha convocato i rappresentanti dei lavoratori nella serata di mercoledì 21 marzo e ha annunciato ai sindacati la volontà di presentare istanza di fallimento.
In azienda lavorano 105 persone dopo l’uscita di circa 70 persone andate in pensione anticipata circa un anno fa: nella mattinata di giovedì 22 marzo si è tenuta un’assemblea di due ore, al termina della quale gli operai hanno deciso di proseguire nella produzione fino a nuove comunicazioni da parte della proprietà.
Preoccupazione viene espressa da più parti. Il sindaco di Morazzone Matteo Bianchi, neo eletto in Parlamento, ha seguito la vicenda: «Il pensiero principale va sempre al mio Comune di Morazzone – ha spiegato il sindaco leghista in partenza per Roma -, ai progetti che stiamo portando avanti ed alle difficoltà che questi anni di globalizzazione senza regole hanno portato nei nostri già floridi (ora meno) territori di provincia. Nelle prossime ore si verificherà un triste epilogo aziendale, causa assenza di politiche nazionali ed europee a tutela delle nostre aziende e dei nostri lavoratori. Con sangue freddo bisognerà affrontarlo, ma bisogna far sì che non capiti più in futuro».
Il segretario provinciale PD di Varese Samuele Astuti esprime solidarietà ai lavoratori: «Desta grandissima preoccupazione quanto sta accadendo in queste ore. Bisogna assolutamente scongiurare che le difficoltà aziendali si ripercuotano sui lavoratori e sulle loro famiglie commenta Astuti -. In questa fase è necessario il confronto tra le parti ed è centrale il coinvolgimento di tutti gli attori sociali. Come forze politiche è necessario farsi parte attiva all’interno delle istituzioni e promuovere confronti urgenti e interventi immediati nell’interesse delle comunità in cui le aziende operano creando posti di lavoro e promuovendo benessere. Sarà mia cura riportare nuovamente all’attenzione del Consiglio Regionale le situazioni delle due aziende già in occasione delle primissime riunioni che si svolgeranno».
«Siamo stati convocati dalla proprietà cinese nella serata di ieri – spiega Flavio Cervellino della Fim Cisl -: presenteranno istanza fallimentare, la situazione è critica, i lavoratori non sanno cosa li aspetta. Le commesse sono poche, alcuni clienti vorrebbero certezze».
«I lavoratori sono perplessi, è arrivata la notizia dell’istanza di fallimento, ma l’attività dovrebbe proseguire, anche se sappiamo che ci sono difficoltà anche nel pagamento degli stipendi – commenta Fabio Dell’Angelo della Uilm Uil -. Chiederemo un incontro con l’azienda, vogliamo rassicurazioni per quanti riguarda innanzitutto gli stipendi arretrati e le tempistiche. Siamo vicini ai lavoratori».
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