Mediaworld, violato il diritto di informazione sindacale si sciopera ancora

Sabato 17 marzo i lavoratori degli store di Varese e Gallarate incroceranno le braccia. Filcams, Fisascat e Uiltucs convocano l'azienda al ministero per non aver comunicato i dati dei contratti di solidarietà

Avarie

«Abbiamo chiesto ai vertici di Mediaworld i dati sui contratti di solidarietà, l’azienda non ci ha risposto e a questo punto sarà convocata al ministero per violazione del diritto di informazione sindacale». Secondo Carmen Ventre, della segreteria della Filcams Cgil, questo è un chiaro segnale della mancanza di volontà di arrivare a un accordo. A questo punto per la famosa catena di distribuzione di elettrodomestici e prodotti hi-tech si prospetta la convocazione al ministero del Lavoro dove era stata raggiunta l’intesa per la solidarietà.

Per Mediaworld all’orizzonte c’è  un altro braccio di ferro con le organizzazioni sindacali, considerato che Filcams, Fisascat e Uiltucs, hanno già indetto un altro sciopero per sabato 17 marzo negli store di Varese, per l’intera giornata, e Gallarate, due ore per turno. Complessivamente allo sciopero sono interessati circa 100 lavoratori. «La solidarietà la pagano i cittadini non l’azienda – continua Carmen Ventre – quindi è una questione di trasparenza. E poi c’è tutta la questione relativa all’organizzazione del lavoro perché il concetto della solidarietà è lavorare meno e lavorare tutti. Ecco perché chiediamo che l’azienda sia convocata dal ministero».

Secondo il sindacato, la situazione che si è venuta a creare negli store Mediaworld è direttamente collegata all’e-commerce. «C’è un atteggiamento schizofrenico – conclude la sindacalista della Filcams – perché continuano a spingere sui prodotti che i consumatori non trovano sugli scaffali però nel frattempo si incrementano le vendite online e il fatturato. Per quanto riguarda lo sciopero ci aspettiamo di replicare il successo di quello precedente».

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 16 Marzo 2018
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