“Perchè Varese non ha fatto l’esercitazione di Protezione Civile?”
E' la domanda che si pone - con un'interpellanza - il consigliere di minoranza Marco Pinti, dopo aver saputo dell'assenza "eccellente" del capoluogo a una esercitazione congiunta
																			
                        
						
						
						
						Un’interpellanza consigliare per capire perchè la protezione civile di Varese non ha partecipato alle esercitazioni che si sono svolte domenica scorsa, e se, fatto decisamente più grave, è nelle condizioni di operare.
E’ quella che ha scritto, e depositato nella mattina di lunedì 9 aprile, il consigliere comunale della Lega varesina, Marco Pinti, dopo aver raccolto aver ascoltato Calogero Rinaldo, responsabile esercitazioni del Ccv, il Comitato di coordinamento del volontariato, che lamenta la mancata partecipazione del Comune di Varese alle esercitazioni della Protezione Civile, che si sono svolte congiuntamente a Gazzada Schianno e Lozza.
All’evento avrebbe dovuto partecipare anche Varese: «Tanto che il vicesindaco Zanzi era stato tra i protagonisti della conferenza stampa di presentazione – ha sottolineato Pinti. – Mi chiedo allora il perché di questa defezione dalle operazioni sul campo. Già in sede di bilancio la Giunta aveva bocciato decine di emendamenti finalizzati a rinforzare la dotazione di uomini e mezzi della Protezione Civile».
Pinti stigmatizza l’atteggiamento dell’Amministrazione Galimberti, invitandola a «Chiedere scusa per l’imbarazzante mancanza di rispetto dimostrata verso i tanti volontari che si spendono con generosità al servizio di tutti».
Anche perchè le domande di Pinti si spingono un po’ più in là: «A quanto risulta, l’amministrazione di centrosinistra non ha neppure partecipato alla copertura delle spese dell’esercitazione. Non vorrei che la linea politica del Sindaco sia quella di fare prevenzione con i soldi degli altri» è la sua prima considerazione.
Per questo nella interpellanza si va oltre all’esercitazione, e Pinti domanda «Qual è lo stato dell’arte sulla capacità operativa della Squadra Antincendio Boschivo del Comune che nei giorni dell’incendio al Parco del Campo dei Fiori, molti esponenti dell’amministrazione si erano presi l’impegno di potenziare».
Il comune, secondo la norma, ha 30 giorni di tempo per rispondere.
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