Da Torino ad Albizzate per fare carriera alla Lamberti spa
Luca Quaglia due anni fa ha deciso di lasciare il capoluogo piemontese per trasferirsi nel Varesotto dove gli è stato offerto un lavoro con maggiori prospettive
In un tempo, non troppo lontano, Torino era una meta agognata da chi cercava un lavoro e un futuro migliore. Mamma Fiat ha mantenuto questa promessa nei confronti di centinaia di migliaia di italiani che, a più ondate dal secondo Dopoguerra fino alla metà degli anni Settanta, dal sud del Paese si trasferirono nella capitale sabauda.
Oggi i confini del lavoro e del benessere, a causa della globalizzazione, sono meno marcati di un tempo, più liquidi avrebbe detto il sociologo Bauman. E così c’è anche chi sceglie di lasciare Torino per andare a lavorare altrove. È il caso del torinese Luca Quaglia perito chimico che da due anni si è trasferito alla Lamberti spa di Albizzate.
«Lavoravo in uno stabilimento del gruppo – racconta Luca – e quando mi è stato proposto un trasferimento alla casa madre di Albizzate non ci ho pensato sopra nemmeno un attimo perché qui c’è il cuore pulsante della chimica e della ricerca».
Questo perito chimico di 31 anni ha fatto una scelta precisa. Ha deciso dalla sera alla mattina di lasciare la sua terra, separarsi dagli amici e dagli affetti per avere nuove prospettive di crescita professionale. Una opportunità che, secondo Luca, non sarebbe mai arrivata se qualche anno prima non avesse deciso di iscriversi a un istituto tecnico per periti chimici. «Negli anni della scuola – spiega il lavoratore – ho acquisito le competenze di base, che sono lo zoccolo duro per qualsiasi chimico, il resto l’ho imparato qui in azienda dove si fa tantissima formazione. Qui ci sono ricercatori di valore, sono preziosi perché da loro si impara molto».
La Lamberti investe il 3,5% del fatturato in ricerca e sviluppo, che su 500 milioni di euro sono tanti soldi, e comunque ben al di sopra della media nazionale. I giovani che entrano nell’azienda di Albizzate per acquisire competenza possono contare su una squadra di circa 130 ricercatori impegnati in 15 laboratori dislocati su un’area di 5mila metri quadrati dello stabilimento di Albizzate. È in questa cittadella della ricerca che si costruisce la fortuna dell’azienda di Albizzate.
Luca Quaglia si occupa del controllo qualità. «Era quello che volevo fare – conclude il lavoratore-. È un ruolo di grande responsabilità perché subito dopo c’è il giudizio inesorabile del mercato»
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