Il Pd sulla schedatura di Rom e Sinti: “A Gallarate cosa accadrà?”
Le parole di Salvini e la piega politica nazionale preoccupano il Partito Democratico gallaratese che sulla vicenda della schedatura di Rom e Sinti temono ripercussioni anche a livello locale

Le parole di Salvini e la piega politica nazionale preoccupano il Partito Democratico gallaratese che sulla vicenda della schedatura di Rom e Sinti temono ripercussioni anche a livello locale.
“Una delle cose che colpisce e ripugna maggiormente delle parole di Salvini sulla schedatura di Rom e Sinti è che si ostina a parlare ‘da padre’, o, nel caso specifico, di agire ‘pensando ai bambini’ – spiegano i Dem in una nota diffusa alla stampa -. Questo dettaglio ci ha immediatamente ricordato di un episodio accaduto due anni fa che ci ricorda, a livello locale, nella nostra Gallarate, quanto interessi davvero alla Lega e, in generale, a questa amministrazione dei bambini Rom e Sinti: meno di zero”.
Il Pd ricorda la chiusura del progetto di affiancamento alla scuola: “se davvero fosse interessato qualcosa, infatti, non si sarebbero interrotti i programmi di supporto educativo e contro l’abbandono scolastico a favore dei 57 minori, cittadini gallaratesi, che abitano oggi nel campo Sinti – dicono i dem –. Temiamo, sull’onda dell’andazzo preso a livello nazionale, che il sindaco intenda andare allo scontro su questo argomento: diciamocelo in anticipo, sarà l’ennesimo capitolo della saga dei forti contro i deboli che questa amministrazione, tutta, ha deciso di interpretare. Risparmiateci la retorica: i Sinti, purtroppo, saranno il perfetto bersaglio per chi vuole mostrarsi forte senza far fatica, per chi non è interessato a risolvere la situazione ma solo a far sfoggio di muscoli a scapito di chi ne ha assai meno: si prospetta un altro episodio di una campagna elettorale infinita a coprire le mancanze di questa amministrazione?”.
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Ma quali forti contro deboli… provate ad avvicinarvi ai loro quartieri, e vedrete cosa vi succede, chi è il forte e chi è il debole…. basta con queste frasi ad effetto che nel concreto non significano nulla… ci vogliono regole, come del resto ci sono regole di buona convivenza e di civiltà per gli italiani, ancor di più deve essere la stessa cosa per gli stranieri. Non è accanimento, ma civiltà, se così non è, l’accanimento viene percepito dagli italiani solo contro i cittadini onesti. Basterebbe un controllo della finanza: lavorano? non lavorano? Come si procurano cibo e vestiti? Come pagano (se pagano) la fornitura di acqua, gas ed elettricità?