A Cuvio l’integrazione si fa col pallone e un paio di scarpe da calcio
Una bella storia di integrazione che ci racconta Gianluca Testa, presidente della Valcuviana
Il calcio non è solo un gioco. Lo sanno gli amanti di questo sport e lo sa chi grazie ad un pallone che rotola riesce a cambiare la propria vita.
È la storia di Mohamed Bamba, roccioso difensore 23enne della Costa d’Avorio, richiedente asilo e residente a Cuveglio nella comunità aperta nel maggio 2016.
Momo, come lo chiamano tutti, gioca nell’Oratorio di Cuvio, o Asd Valcuviana, squadra che milita nel campionato di Terza Categoria della provincia di Varese. Lo ha trovato letteralmente per strada il suo compagno di squadra Hafid, anche lui straniero come altri 7 elementi della rosa di 23/25 elementi guidata da mister Nunzio Radicia: Momo stava giocando al campetto vicino alle scuole di Cuveglio, con alcuni amici. Lo ha notato l’allora attaccante del Rancio e lo ha segnalato ai dirigenti della Valcuviana, dando inizio ad una bella storia di integrazione che ci racconta Gianluca Testa, presidente del sodalizio che ha sede a Cuvio.
«Momo è arrivato la scorsa estate, nel 2017. Lo ha portato da noi Soufiane, uno dei ragazzi nordafricani che giocano nella nostra squadra in pianta stabile – spiega Testa -. Era schivo, non parlava una parola di italiano, ma solo francese. Stava sempre in disparte, ma si vedeva che aveva voglia di giocare e che era anche bravo. Lo abbiamo aspettato e a gennaio ha esordito con la nostra squadra, diventando piano piano un punto di riferimento in campo e fuori. Dal momento dell’esordio “ufficiale” la vita di Momo è cambiata, è diventato spigliato finita la partita, mentre in campo ha il piglio del leader, comanda la difesa con carattere e correttezza, si è integrato alla perfezione, rispetta regole e orari, come tutti i suoi compagni».
Compagni di squadra che lo hanno accolto, integrato nel gruppo, m si sono anche spinti oltre: «Quest’anno i ragazzi, di loro iniziativa, hanno organizzato una colletta tra loro per comprare le scarpe a Momo – racconta Testa -. Un gesto spontaneo, al quale nessuno si è sottratto. Una cosa molto bella e credo esemplificativa del clima che si è creato in squadra».
L’Oratorio di Cuvio è (ri)nato a febbraio 2015 come squadra dell’oratorio pensata per i bambini, per il settore giovanile: dal 2016 è nata una prima squadra fatta di ragazzi che ruotavano intorno all’oratorio, iscritta per un anno al Csi e poi, dal 2017, affiliata alla Figc. Oggi conta 35 ragazzi nel settore giovanile, con obiettivi di crescita importanti, tra i quali il riconoscimento come scuola calcio nel 2019.
«Ci abbiamo messo 4 mesi per riuscire a tesserare Momo, non è stato semplice: un ringraziamento doveroso lo devo rivolgere al comune di Cuveglio e a quello di Cuvio che ci hanno aiutato nella trafila burocratica. Un altro ragazzo, Nataniel, anche lui della Costa d’Avorio, si è avvicinato a noi, si allena, ma non è ancora tesserato perché non parla ancora italiano e deve integrarsi al meglio: a gennaio vedremo se inserirlo. Il messaggio che vogliamo dare? Avere coraggio, osare: è difficile, ma se ci si prova si può fare, al di là di burocrazia e ostacoli. Insieme si può».
Nella prima giornata del campionato di Terza Categoria l’Oratorio di Cuvio ha sconfitto il rinato Casbeno con un largo 6-1: Momo al centro della difesa ha fermato tutti gli attacchi dei varesini. Se il buon giorno si vede dal mattino…
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
malauros su I no vax sono tornati a colpire in provincia: imbrattati i muri della redazione di Varesenews
Felice su I no vax sono tornati a colpire in provincia: imbrattati i muri della redazione di Varesenews
PaoloFilterfree su A Varese Salvini prova a ricucire passato e futuro della Lega, ma Bossi non c'è
axelzzz85 su A Varese Salvini prova a ricucire passato e futuro della Lega, ma Bossi non c'è
elenera su A Varese Salvini prova a ricucire passato e futuro della Lega, ma Bossi non c'è
Roberto Colombo su A Varese Salvini prova a ricucire passato e futuro della Lega, ma Bossi non c'è
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.