L’ultima tappa dei giardini letterari è con il “maschio sgomento”

Il saggista, intervistato da Cristina Bellon, sarà alla biblioteca civica di Varese martedì 18 settembre

Generico 2018

Il grande storico del “pregiudizio”, Roberto Finzi, parlerà al pubblico, martedì 18 settembre, presso la Biblioteca Civica di Varese, via Sacco 9, presentando “Il maschio sgomento” (Bompiani). Sarà intervistato da Cristina Bellon, direttore artistico dei “Giardini letterari”,la kermesse organizzata da Coopuf Iniziative Culturali in collaborazione con la Biblioteca Civica di Varese. Il saggio chiude il cancello dei “Giardini letterari”, edizione 2018, ma apre grandi questioni sul pregiudizio dei pregiudizi, quello della supposta inferiorità delle donne.

77 anni, Roberto Finzi ha insegnato Storia economica, Storia del pensiero economico e Storia sociale negli atenei di Bologna, Ferrara e Trieste. Si è occupato di problemi umani e sociali dell’agricoltura, della pellagra e della mezzadria.Facendo ricorso a un’imponente mole di riferimenti letterari, filosofici ed economici, Finzi riesce ad affrontare con chiarezza la spinosa questione che parte da Adamo ed Eva e continua ai giorni nostri: la donna, perdizione del genere umano. E in quanto tale va emarginata, talvolta anche messa al rogo. Ma la donna rimane un male necessario per l’uomo ottenebrato dall’istinto sessuale.

Nel saggio di Finzi, sfilano figure femminili storiche e mitologiche, regine e schiave, mogli borghesi e dame, contadine piegate nei campi e sui fornelli, operaie sfiancate dal lavoro in fabbrica e in casa, ardite rivoluzionarie.Nel corso dei secoli, come si legge nel saggio, “ci siamo creati una donna non tanto a immagine e somiglianza ma conforme ai nostri fantasmi… Una donna immaginaria costruita dai terrificanti spettri dell’ego maschile”. Dimenticando che la “questione femminile”, non scomparsa e dura a morire, si rivela per quello che in fondo è: “una questione maschile”. Dobbiamo prendere consapevolezza che l’ordine del giorno è una riconsiderazione radicale del maschile nella società. «Ricollocare il maschio nella società moderna – dichiara Bellon – non è diventato solo necessario, è indispensabile. Le donne sono addestrate a una fatica maggiore degli uomini e talvolta diventano troppo aggressive. Nessuno ne parla, ma ci sono moltissimi casi di violenza maschile».

Il maschio sgomento di fronte alla scomparsa della donna creata dal suo ego, dissolta dalla presa di coscienza femminile e dallo sgretolamento del plurimillenario scudo della legge, deve confrontarsi con la realtà e costruire un altro, vero se stesso.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Settembre 2018
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