Caso Uva, presentato un secondo ricorso in Cassazione

Anche il fratello e la madre dell’uomo morto nel 2008 chiedono di "cassare" la sentenza in appello per via della mancata ammissione di testi

giuseppe uva apertura

L’avvocato Fabio Matera, difensore di alcune delle parti civili del processo contro sei poliziotti e due carabinieri accusati di omicidio preterintenzionale e sequestro di persona di Giuseppe Uva ha presentato ricorso oggi, 19 ottobre, alla Corte di Cassazione contro la sentenza d’appello.

Il legale rappresenta in giudizio Nicola Uva, fratello di Giuseppe, e la madre Michelina Rizzitello, parti civili nel processo che ha visto l’assoluzione in primo grado, alla corte d’Assise di Varese, e in secondo grado, in quella d’Appello, a Milano degli operanti delle forze dell’ordine coinvolti quella notte del 2008 nelle operazioni di pattuglia e di servizio nella caserma dei carabinieri dove Uva e l’amico Biggiogero transitarono.

Da quanto si apprende, la contestazione che viene mossa ai giudici milanesi di secondo grado è quella di non aver ammesso quali testi del dibattimento Lucia Uva, Alberto Biggioggero e Assunta Russo, l’operatrice sanitaria che nel 2014 affermò di aver sentito i carabinieri minacciare Giuseppe Uva e portarlo in una stanzina quando era in pronto soccorso a Varese.

Il ricorso odierno in Cassazione segue quello presentato lo scorso 24 settembre dal procuratore generale di Milano Massimo Gaballo e precede con ogni probabilità quello che verrà presentato dal legale delle altre parti civili, annunciato all’indomani della sentenza di assoluzione in secondo grado, lo scorso 31 maggio.

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Andrea Camurani
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Pubblicato il 19 Ottobre 2018
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