La Cassazione ha deciso, Abate trasferito a Como
Il procedimento disciplinare riguardava la trattazione del “caso Uva”. La procura generale di Milano intanto fa ricorso contro l’assoluzione di agenti e poliziotti

La suprema corte ha deciso: Agostino Abate, pubblico ministero varesino finito alla sezione civile di Como per una questione disciplinare sollevata in merito alla trattazione del caso Uva resterà assegnato alle attuali funzioni nel capoluogo lariano.
Lo fa sapere in una nota lo stesso Abate.
«La Cassazione ha reso definitivo il mio trasferimento quale giudice presso il Tribunale di Como.
Non condivido e non ritengo giusta tale decisione, ma la rispetto. La contestazione fattami è quella di non aver voluto accusare, come pretendeva una campagna mediatica e politica, di gravi reati Servitori dello Stato che le prove indicavano invece come del tutto innocenti, come confermato dall’esito dei processi in Assise, in primo e secondo grado».
«Essere sanzionato per non aver ceduto ad alcuna pressione non è un disonore, e continuerò a svolgere il lavoro di magistrato difendendo sempre la mia autonomia», ha concluso il magistrato.
Il riferimento è ai 2 carabinieri e ai 6 poliziotti imputati per omicidio preterintenzionale e sequestro di persona e ad oggi assolti in Corte D’assise d’appello a Milano.
E in merito a questo procedimento è di questi giorni la notizia che la Procura generale di Milano ha chiesto e ottenuto il ricorso in Cassazione (ultimo grado di giudizio) proprio contro la sentenza di assoluzione pronunciata dalla Corte d’Appello di Milano lo scorso 31 giugno.
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