Gli altri “ponti nel cielo”, l’emozione del Carasc di Bellinzona
L'inaugurazione del ponte tibetano della Valtellina ha riscosso moltissimo interesse. Non troppo distante da Varese esiste da tempo qualcosa di molto simile
Da un versante all’alto della valle passeggiando “sospesi” tra montagne maestose e viste mozzafiato. Il Ponte nel Cielo, inaugurato alcune settimane fa nella Val Tartano, all’imbocco della Valtellina, ha riscosso grande interesse e curiosità. Ma, seppur unico nel suo genere (è il più alto di Europa con i suoi 140 metri dal suolo), il ponte tibetano della provincia di Sondrio non è l’unico percorribile a poca distanza dal Varesotto.
In Canton Ticino, a Bellinzona, ne esiste uno molto simile che offre un’esperienza spettacolare. Si tratta del ponte tibetano “Carasc” realizzato dalla Fondazione Curzútt-S. Barnàrd che consente di attraversare l’impervia valle che divide i comuni di Monte Carasso e Sementina. Il ponte unisce Curzutt e S. Bernardo alla Via delle Vigne, consentendo di effettuare delle escursioni in un territorio ricco di presenze storiche, paesaggistiche ed enogastronomiche.
Lungo 270 metri e pesante circa 50 tonnellate, è ancorato a una quota di 696 metri e nel punto centrale raggiunge i 130 metri dal suolo. Il camminamento, largo un metro scarso, è in legno di larice.
Il ponte è comodamente accessibile grazie alla funivia che da Monte Carasso porta a Mornera passando da Curzùtt, antico e caratteristico borgo collinare che costituisce il punto di partenza ideale per scoprire un territorio ricco di testimonianze.
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