Se la “pancetta” non scende. Attenzione alla sindrome silenziosa

Al Centro Polispecialistico Beccaria, il mese di ottobre è dedicato alle indagini legate all'alimentazione. Si parla di "sindrome metabolica", il nemico silenzioso

pancia

Non è una malattia ma una predisposizione. Non dà sintomi se non quando occorre intervenire tempestivamente.

La sindrome metabolica viene definita “un nemico silenzioso” : una persona su quattro non sa di averla. I rischi però sono elevati e vanno dalle malattie cardiovascolari a quelle cerebrovascolari, metaboliche e persino oncologiche.

Eppure basterebbe davvero poco per tenere sotto controllo la propria salute: « Movimento fisico e corretta alimentazione sono alla base di uno stile di vita sano – spiega il dottor Maurizio Calegari medico chirurgo specialista in scienza dell’alimentazione – Controllare la pressione del sangue, trigliceridi e colesterolo ed effettuare regolarmente una valutazione del profilo lipidico e glucidico sono azioni di prevenzione semplici ma efficaci».

Sulla base di queste indicazioni, il Centro Polispecialistico Beccaria di Varese dedica il mese di ottobre alla prevenzione della sindrome metabolica con una campagna di indagini mirate.

« L’insorgenza può avvenire già in età pediatrica -chiarisce il dottor Calegari – Capitano soprattutto adolescenti con problemi di sovrappeso o obesità. È chiaro, però, che il fattore età incide sull’aumento dei rischi. L’uomo dovrebbe iniziare a controllarsi già a 30/35 anni mentre per le donne l’età è più alta: si parla di 50 anni, con l’arrivo della menopausa».

L’elemento scatenante, infatti, è anche ormonale: con la menopausa le donne perdono gli estrogeni mentre si alzano i livelli di testosterone : « Geneticamente, se notiamo, sono gli uomini a sviluppare la “pancetta”, alle donne capita più avanti con l’età. Di solito in menopausa».

Qual è la ricetta della vita sana? « Il movimento fisico innanzitutto – suggerisce il medico specialista  – Fare un’attività moderata, senza eccessi, per circa un’oretta tre o quattro vuole alla settimana e alimentarsi con un giusto bilanciamento di proteine, vitamine, carboidrati. Oggi, il benessere ci porta a coccolarci di più. Ci piace fare l’aperitivo, gratificarci con il cibo saporito, accontentarci di prodotti industriali “mordi e fuggi”. Dovremmo riscoprire il valore della coccola che ci fa stare bene: la pizza o la piadina sono gustose, ma fanno meglio verdure e fibre».

Anche la cucina etnica  che va tanto di moda va presa con le “pinze”:  occorre sempre usare la moderazione perchè geneticamente il nostro corpo è pronto a tollerare e a reagire con cibi che fanno parte della nostra cultura alimentare. La dieta Mediterranea rimane, quindi, la nostra maggior alleata per il benessere personale.

Campanelli d’allarme, lo abbiamo detto, possono non essercene: per questo è bene controllare la pressione, fare gli esami del sangue

Un altro momento delicato è quando si inizia a sviluppare l’insulino resistenza: parliamo del diabete di tipo 2 che un tempo veniva associato all’età adulta per distinguerlo da quello pediatrico ( oggi chiamato di Tipo 1). Anche questa patologia insorge e si sviluppa in modo silenzioso: una volta che i sintomi sono evidenti si è già a uno stadio avanzato.

sindrome metabolica

Prevenzione e attenzione al corretto stile di vita rimangono le uniche armi per evitare l’insorgere della patologia. Soprattutto chi ha famigliarità, peso in eccesso o ha avuto il diabete gestazionale farebbe bene a sottoporsi, annualmente, a un esame di controllo della glicemia.

Il discorso vale un po’ per tutte le età anche se è in età adulta avanzata che si contano i casi maggiori: il problema è legato, appunto, all’insulino resistenza, una condizione caratterizzata da una diminuzione degli effetti biologici dell’ insulina. Quando la risposta insulinica non è più adeguata si instaura così l’ iperglicemia.

I casi di diabete di tipo 2 sono molto più diffusi di quanto si pensi: si ritiene che ci sia un malato inconsapevole ogni due diabetici. Ascoltare il proprio corpo potrebbe aiutare a far scattare l’allarme: se si urina in eccesso, si ha tanta sete, ma anche se si perde peso in modo non giustificato occorre indagare la possibile presenza di diabete.

Alla base della miglior terapia di prevenzione, comunque, c’è la costanza: mangiare sano e in modo adeguato e muoversi. Tutto l’anno!

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Ottobre 2018
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