Meno telecamere e più risorse: gli studenti scendono in piazza

È stata proclamata per il 17 novembre, giornata internazionale per il diritto allo studio, la mobilitazione studentesca. Al liceo Cairoli assemblea preparatoria del gruppo "fuori classe"

sciopero studenti saronno dicembre 2012

Gli studenti si mobilitano. In occasione della Giornata internazionale del Diritto allo Studio che cade il 17 novembre, i ragazzi che frequentano scuole e università dimostreranno per contestare le politiche di Governo “lesive della dignità e delle libertà dei giovani” .

In particolare con la manifestazione si denunciano: 

Le diseguaglianze e l’alternanza scuola lavoro
Gli organizzatori si scagliano contro le disuguaglianze sociali che non permettono un’equa formazione scolastica a coloro che provengono da condizioni economiche di svantaggio, come i giovani migranti, le minoranze e le famiglie che non possono permettersi di sostenere le spese e le tasse scolastiche universitarie.
Gli studenti protestano anche contro l’alternanza scuola-lavoro e le differenze tra i diversi indirizzi scolastici: ‘Nei tecnici e professionali è previsto un monte ore obbligatorio più elevato rispetto ai licei: esiste quindi, più forte di prima, una classifica tra sapere manuale e sapere teorico. Cambiare il nome e ridurre le ore di alternanza non risolverà il problema dello sfruttamento! E i 56 milioni “risparmiati” col taglio delle ore, dove finiranno? Diciamo basta alla propaganda sulla pelle degli studenti!

Legge di bilancio
Il testo della legge di bilancio conferma l’assenza di investimento su istruzione e formazione universitaria, così come l’assenza di agevolazioni per il diritto allo studio e di un piano strutturale per l’edilizia scolastica. Anche il taglio dei fondi per i percorsi di alternanza viene considerata una manovra cieca che non punta a incrementare la qualità degli stessi.

Edilizia scolastica e investimenti
Edilizia scolastica insufficiente a garantire un’adeguata sicurezza, tagli agli investimenti nell’istruzione: questi sono quindi gli altri grandi temi su cui verte la protesta studentesca. Giammarco Manfreda, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi, dichiara: “Chiediamo che questo Governo metta giù la maschera sui fondi in istruzione. Non è accettabile che si promettano investimenti per fare propaganda, ma che allo stesso tempo il Ministro dell’Istruzione dica che “bisogna scaldarsi con la legna che si ha”, e che pochi giorni dopo saltino fuori 29 milioni di euro di tagli: 14 sulla scuola, 15 sull’università.

Numero chiuso universitario
Il Governo per mesi ha annunciato l’abolizione del numero chiuso alle Università. Mai un parere degli studenti, mai una proposta concreta, mai un confronto con il CNSU. Per superare l’attuale metodo di accesso servono investimenti, che partano dall’orientamento alle scuole superiori fino alle borse di specializzazione medica, e soprattutto serve un confronto vero con gli studenti!” Afferma Enrico Gulluni, Coordinatore Nazionale dell’Unione degli Universitari.

Scuole Sicure
Rete e Udu chiedono anche chiarimenti dal Governo sul tema della sicurezza, in particolare per la manovra “Scuole Sicure”. Le organizzazioni studentesche sono contro l’installazione delle telecamere e i cani antidroga fuori dalle scuole”.

Tra le motivazioni, si lamenta il fatto che ancora oggi i costi dell’istruzione ricadono prevalentemente sulla famiglia: “ Noi il 16 Novembre saremo in piazza per ribadire che è necessario tornare a investire sulla scuola e sulla possibilità di tutti e tutte di poter accedere anche a gradi più alti dell’istruzione.  Ma non solo vengono stanziati pochi fondi, la regione Lombardia li spende anche male attraverso lo strumento della “Dote Scuola”, 23 milioni di euro a coloro che frequentano una scuola paritaria ed hanno un ISEE inferiore ai 40000 euro. Mentre invece destinano quasi la metà ovvero 14 milioni a chi frequenta le scuole pubbliche con un ISEE inferiore ai 15500 euro.

Vogliamo un diritto allo studio per tutte e tutti e che sia realmente finanziato! 

Vogliamo che la cultura, come musei e teatri, sia aperta a tutte e tutti!

Nelle nostre città un grave problema che affligge tutti i giorni gli studenti sono i trasporti. Gli spostamenti sono difficoltosi, costosi e lunghi. Abitare in luoghi periferici della nostra regione è un grave problema. Siamo stanchi di essere costretti a pagare abbonamenti con cifre stratosferiche, siamo stanchi di usufruire di trasporti pubblici di scarsa qualità per raggiungere i nostri luoghi d’istruzione.
Vogliamo biglietti unici negli spostamenti!
Vogliamo sconti per chi si sposta per istruirsi!
Vogliamo servizi pubblici efficienti!”

Per prepararsi alla mobilitazione ( che si terrà a Milano a partire dalle 9.30 da Largo cairoli), nell’aula Prina del liceo Cairoli di Varese ci sarà il primo incontro del gruppo di dibattito “Idee Fuoriclasse”, in collaborazione con i ragazzi del Carpe Somnium. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Novembre 2018
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