Da Varese a Barcellona, arrestato il “boss” della cocaina
Il 48enne originario di Varese viveva in una villa con piscina nella città catalana. Secondo Finanza e Policia Nacional era ai vertici dell'organizzazione che portava la coca dal Sudamerica

C’è anche un varesino di 48 anni ai vertici dell’organizzazione che trafficava cocaina tra il Sudamerica, la Spagna e l’Italia.
Finanzieri italiani del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Genova e agenti spagnoli della Policia Nacional hanno lavorato insieme: l’operazione si è conclusa con quarantotto arresti e cento perquisizioni in Argentina, Spagna e Italia. La squadra investigativa della Finanza ha eseguito trentun provvedimenti restrittivi a carico di peruviani, colombiani, argentini, spagnoli e italiani attivi nel Belpaese.
ra i vertici dell’organizzazione criminale c’è appunto anche un uomo originario di Varese, classe 1970, residente però da anni in Catalogna, a Barcellona: nel corso degli anni ha accumulato un ingente patrimonio, stimato in oltre un milione di euro, che è stato sequestrato. Ad aspettarlo fuori dalla sua lussuosa villa con piscina (foto tratta dal video della GdF) vi erano pattuglie della Policia Nacional e della Guardia di Finanza di Genova, che lo aveva pedinato nei suoi spostamenti sul territorio nazionale. È stato arrestato anche un secondo italiano, classe 1961, di origini sudamericane e domiciliato a Genova fino a qualche anno fa.
Le autorità argentine hanno eseguito, contestualmente all’operazione antidroga internazionale delle autorità italiane e spagnole, ulteriori 17 arresti e 63 perquisizioni. I provvedimenti cautelari scaturiscono da indagini di polizia giudiziaria eseguite dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Genova e coordinate dalla Procura della Repubblica di Genova – Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, nell’ambito del Joint Investigation Team costituito, lo scorso mese di giugno, a L’Aja (Paesi Bassi), sotto l’egida di Eurojust, con la magistratura spagnola e la Policia Nacional spagnola, come racconta, con ulteriori dettagli, l’articolo del Secolo XIX.
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