Invidia risponde a Quadri sui Frontalieri: “Italiani e svizzeri figli dello stesso territorio”

Il parlamentare Cinquestelle commenta le recenti critiche di Lorenzo Quadri a riguardo dei rapporti tra Italia e Svizzera sul frontalierato

Avarie

I frontalieri come un’unica comunità italo-svizzera. Lo rivendica in una nota il parlamentare del movimento Cinquestelle Nicolò Invidia in risposta alle recenti prese di posizione del Consigliere nazionale ticinese Lorenzo Quadri.

IL POST SU FACEBOOK DI LORENZO QUADRI (nella foto, 2 gennaio 2019)

(…) si prende atto, per l’ennesima volta, che i politicanti del Belpaese difendono i privilegi fiscali dei frontalieri, il che va a scapito degli italiani che lavorano in Italia. Secondo questi politicanti, tassare i frontalieri come gli altri italiani sarebbe “un salasso”. Possibile che nessuno abbia niente da dire?
Ed intanto noi, grazie al triciclo PLR-PPD-PS in Consiglio di Stato, continuiamo a pagare i ristorni, ormai lievitati a 84 milioni di franchetti all’anno!
Soluzione facile-facile:
1) bloccare i ristorni: il CdS prenda subito la decisione e la renda pubblica
2) disdire la convenzione del 1974.
Quando la rigonfia mammella elvetica improvvisamente smetterà di dare latte, i vicini a sud scenderanno a più miti consigli… eccome che scenderanno!

LA RISPOSTA DEL PARLAMENTARE ITALIANO NICOLò INVIDIA

“In più riprese abbiamo sostenuto quanto disequilibrio vi sia tra la richiesta di mancata ratifica di un accordo e la richiesta di venir meno al rispetto di una accordo internazionale già ratificato fin dal 1974.
Il Consigliere nazionale Quadri, ribadendo per l’ennesima volta la richiesta di bloccare i ristorni, non fa altro che venir meno alla volontà popolare dei cittadini elvetici in merito agli accordi internazionali, peraltro espressa recentemente attraverso invidiabili strumenti di democrazia diretta.
Termini come “Ratt” o “Mammelle”, non riusciamo a condividerli sia come stile che come dialogo rispettoso tra le parti, facciamo davvero fatica ad intravedere tali sensi figurativi in ciò che viviamo sui territori. La storia parla chiaro dal ’74 ad oggi i nostri territori hanno dimostrato una grande sinergia in un incrocio di domanda e offerta di lavoro per lo sviluppo reciproco e di questo ne hanno potuto solo giovare”.

“Anche se vi sono continue volontà divisive, noi vediamo in questa collaborazione una Comunità di cittadini figli dello stesso territorio.
Consideriamo il territorio italo-svizzero come una Comunità di cittadini impossibile da scindere e continueremo a lavorare per una maggiore integrazione economica con chi vorrà dialogare con noi.

Per quanto riguarda l’accordo del 2015, con senso di responsabilità chiediamo di sederci nuovamente ad un tavolo per aprire un dialogo sulla valutazione di stilarne uno nuovo, per rivedere, solo di poco, quello ormai datato del ’74. Un possibile nuovo accordo positivo per entrambi i contraenti e vicino alla comunità che ne usufruiscono. Un c.d. aggiornamento dell’accordo che preveda ad esempio anche il rispetto di ciò che l’UE ha espresso sul tema dei sussidi di disoccupazione dei lavoratori transfrontalieri in Europa, per garantire equi diritti a tutti i cittadini del lato europeo.

Auspichiamo fortemente in un dialogo tra tutte le forze politiche di entrambe i Paesi, quantomeno per eliminare tra le parti termini che non fanno onore alla Nostra Comunità italo-svizzera.”

Commentano così il deputato varesino del Movimento 5 Stelle Niccolò Invidia e il deputato comasco Giovanni Currò le recenti critiche di Lorenzo Quadri a riguardo dei rapporti tra Italia e Svizzera sul frontalierato.

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Pubblicato il 03 Gennaio 2019
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