Le donne salveranno il pianeta, parola della scrittrice Cristina Bellon
Una serata speciale, dove 30 donne e 5 uomini si sono raccolti per festeggiare un giorno che ripercorre tutta la storia a partire da Adamo ed Eva

“Saranno le donne a salvare il pianeta”. Sono le parole della scrittrice varesina Cristina Bellon che, l’8 marzo, è stata ospite della Gastronomia di Avigno, a Varese, per presentare il suo romanzo “L’uomo che non sono” (Cairo Editore), sul podio del Premio Città di Como 2017. Una serata speciale, dove 30 donne e 5 uomini si sono raccolti nel nuovo negozio di via Saffi 121, da poco inaugurato, per festeggiare un giorno che ripercorre tutta la storia a partire da Adamo ed Eva.
“L’uomo che non sono” è la storia di un cambiamento, una metamorfosi kafkiana in chiave moderna, in cui le donne hanno un ruolo fondamentale nelle scelte del protagonista. Anche noi siamo di fronte a un grande cambiamento, soprattutto climatico, che avrà ripercussioni su tutto il pianeta. Alla conferenza sul clima di Parigi del dicembre 2015, 195 paesi hanno adottato il primo accordo universale e giuridicamente vincolante sul clima mondiale.
Perché parlarne, proprio durante la festa della donna? “Oggi le donne continuano a essere le protagoniste del focolare domestico” ha spiegato Bellon “ma sono anche parte essenziale e decisiva della nostra società. E quindi responsabili, al pari e forse di più del maschio, del destino del nostro pianeta. Le lotte di emancipazione e l’evoluzione psicologica, l’indipendenza economica e culturale di noi donne, ci hanno concesso una grande libertà e la capacità di influenzare gli altri”.
Lo sa bene Morena Belli, moglie di Michele Carcano, titolare della Gastronomia di Avigno, che nell’ultimo anno ha spinto il marito a realizzare un grosso progetto. “Per una settimana non abbiamo dormito di notte” racconta la signora Belli “mio marito era titubante, sono stata io a prendere la decisione. Abbiamo acquistato la cartoleria di via Saffi e l’abbiamo ristrutturata, con molti sacrifici.” Ed ora la gastronomia, oltre a essere un’eccellenza nel campo enogastronomico, è anche un luogo di ritrovo culturale. “Sono felice di essermi buttato, in un momento difficile per l’economia del Paese” ha dichiarato commosso Michele Carcano “e di questo ringrazio mia moglie, che ha avuto coraggio e molta intuizione. Si dice che l’intuizione sia un dono femminile. E allora, viva le donne!”
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