Bresso: “Uguaglianza sostenibile è il nostro programma per l’Europa”

L'europarlamentare del gruppo Socialisti e Democratici del parlamento europeo è intervenuta a un incontro organizzato dai circoli del Pd della Valle Olona

Avarie

Il programma per l’Europa  il Pd ce lo ha già e arriva direttamente dal gruppo Socialisti e Democratici del parlamento europeo (S&D). Si tratta del rapporto “Progressive  society” (qui in formato pdf) che si ispira agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e su cui hanno contribuito anche Fabrizio Barca ed Enrico Giovannini. Mercedes Bresso, vicepresidente del gruppo S&D, nell’incontro che si è tenuto a Cairate, organizzato dai circoli del Pd della Valle Olona, è partita proprio da questo documento. (nella foto da sinistra: Mercedes Bresso, Laura Caimi e Dino De Simone)

Bresso, che oltre a essere un’europarlamentare è anche un’economista di grande esperienza, ha parlato di un programma per «Un’uguaglianza sostenibile» basata su cinque pilastri: cambiamento, potere alle persone, progresso socio-ecologico, giustizia sociale e ridefinizione del capitalismo. «È un programma tutt’altro che utopico – ha detto l’esponente dei Socialisti e Democratici – perché di fatto questa ridefinizione del capitalismo parte da una direttiva europea sulla responsabilità delle imprese sul piano economico, sociale e ambientale e nei confronti della società  garantirà che il settore imprenditoriale rispetti le legittime responsabilità minime nei confronti della società».

L’uguaglianza diventa sostenibile quando si realizza una solidarietà vera attraverso un’equa tassazione e le transizioni tecnologiche e sostenibili non lasciano indietro nessuno. Quando si realizza una nuova equità nei redditi e nei salari e si concepisce un nuovo piano contro la povertà, affermando un’Europa sociale di forti diritti e protezione per tutti. Dove non ci siano sommersi e salvati.

Se è vero, come ha detto il presidente francese Macron, che non bisogna chiedere a chi non arriva alla fine del mese di preoccuparsi della fine del mondo, allora l’unica via non può essere il ritorno agli stati nazione perché «saremmo tutti più deboli». Rimettere al centro gli Stati Uniti di Europa per Mercedes Bresso significa dunque aumentare il nostro potere contrattuale sia nei confronti delle grandi piattaforme digitali, che drenano enormi risorse all’Europa, che del duopolio Usa-Cina. «Occorre spostare la tassazione, con un’adeguata revisione, delle aliquote dai profitti ai ricavi –  Non subire il dumping ambientale e sociale, combattere la concorrenza sleale significa intervenire sui guasti della globalizzazione» sottolinea l’europarlamentare.

E tra i guasti più preoccupanti ci sono quelli ambientali.«Declinare tutto questo sul piano locale  – ha detto l’assessore all’Ambiente del Comune di Varese, Dino De Simone – vuol dire fare i conti con il consenso, ma è doveroso farlo perché è il compito della politica. Quello che sta avvenendo a livello climatico mondiale è strettamente legato a quanto avviene sui territori. Quando una tempesta tropicale abbatte cinque milioni di abeti rossi, cosa mai accaduta prima in Italia, vuol dire che il cambiamento è già avvenuto, purtroppo le persone percepiscono il problema ambientale come lontano».

Il futuro dell’Europa è in parte legato anche alla Brexit, anche perché sul piano degli equilibri l’Inghilterra era un bel contrappeso all’egemonia tedesca. I sudditi di sua maestà, nel frattempo, parteciperanno al voto europeo e gli eletti tra le fila dei Labour andranno a rinforzare il gruppo Socialisti e Democratici. «Finché non approvano il trattato di uscita che è come un atto di divorzio – prosegue Mercedes Bresso – noi non possiamo trattare.  Per loro rimane aperta la questione Irlanda che diventerà la frontiera dell’Europa».

Rimane aperta la questione fondamentale di una narrazione falsata e deformata che disegna un’Unione Europea estremamente burocratizzata («ha meno dipendenti rispetto al Comune di Milano») e vessatoria nei confronti degli stati e delle imprese. «Serve una stampa libera e di qualità – conclude Mercedes Bresso – un buon giornale federale sull’esempio del “Washington Post” in grado di diventare un riferimento indipendente qualificato e favorire una capacità critica. Oggi si leggono pochi fatti sull’Europa, ma moltissime opinioni  spesso senza fondamento».

 

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 14 Maggio 2019
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