Elezioni 2017, l’appoggio al ballottaggio a Fratus in cambio di una poltrona
È l'accusa della Procura, emersa nell'indagine sugli incarichi. Luciano Guidi avrebbe annunciato il suo appoggio a Fratus in cambio di un incarico per la figlia

Un vero e proprio scambio, un do ut des che – secondo la Procura – va oltre i semplici accordi politici. È l’ipotesi di corruzione elettorale che colpisce il sindaco di Legnano Gianbattista Fratus.
Un episodio collaterale, rispetto all’inchiesta sui concorsi pubblici truccati in Comune a Legnano e nelle partecipate Europaservice e Amga.
Nel corso della campagna elettorale del 2017 l’attuale sindaco «avrebbe stretto accordo con uno dei candidati che è rimasto escluso dopo il primo turno» ha spiegato il sostituto procuratore Nadia Calcaterra.
Si tratta di Luciano Guidi, il candidato sindaco di Alternativa Popolare, che aveva portato a casa mille voti, un 4% che avrebbe potuto rappresentare la differenza al ballottaggio.
In cambio dell’appoggio al secondo turno (che nei fatti fu poi esplicito) «il sindaco avrebbe promesso, a lui o altra persona da lui indicata, una nomina» in una società partecipata. E di questo accordo i magistrati sono convinti di avere trovato traccia: a fine 2018 «il ”prezzo”, così si esprimono, è stato pagato» ha spiegato Calcaterra.
La società designata è ALA, Aemme Linea Ambiente, la società di gestione dei rifiuti che serve Alto Milanese, magentino e Gallarate: «Il sindaco ha costretto a dimettersi una consigliera di ALA e ha nominato la figlia del candidato sindaco che aveva promesso appoggio elettorale». Si tratta di Martina Guidi, che effettivamente viene cooptata il 24 ottobre 2018, nell’incarico di consigliere d’amministrazione di Ala. “Poltrona” senza compenso, va detto (solo dal 2019 viene introdotto un rimborso lordo inferiore a mille euro annui), ma comunque in un settore di grande rilevanza e in una società in espansione mediante aggregazioni, visto che solo l’anno prima aveva acquisito il servizio di raccolta rifiuti a Gallarate.
E le elezioni? Al primo turno Fratus aveva un vantaggio già significativo (sei punti percentuali in più dello sfidante Centinaio, del centrosinistra) ma la campagna fu ovviamente intensa, con tanto di visita del già emergente Matteo Salvini. Il centrodestra stravinse: Fratus prese il 55,84% contro gli il 44,16% di Centinaio.
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