Social Media Traveller, come lavorare viaggiando

Nel tempo della tecnologia, dei social e della condivisione veloce ed istantanea si sta affermando via via una nuova figura: abbiamo avuto prima il Social Media Manager, poi l’influencer. Il 2019 possiamo dirlo, senza mezzi termini, è l’anno del Social Media Traveller

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Nel tempo della tecnologia, dei social e della condivisione veloce ed istantanea si sta affermando via via una nuova figura: abbiamo avuto prima il Social Media Manager, poi l’influencer, due ruoli che ben presto sono diventate delle vere e proprie professioni, in alcuni casi, non rarissimi, anche ben retribuite. Ebbene, il 2019 possiamo dirlo, senza mezzi termini, è l’anno del Social Media Traveller, un influencer un po’ social media manager avvezzo alla condivisione di post sui viaggi. Un nuovo modo di condividere le proprie esperienze, con filtri o senza modifiche, col mondo dei social. E se siete amanti dei viaggi anche una vera e propria professione.

Lavorare, spesso guadagnando, sia economicamente, sia attraverso un viaggio, girando il mondo in lungo e largo. Lavorare, dicevamo, senza mai lavorare. Praticamente il lavoro dei sogni, il lavoro praticamente fatto su misura per tutti. Con l’estate, poi, è tutto più semplice e bello. Anche considerando il fatto che sul web ci sono tante possibilità di guadagnare tramite l’uso e la condivisione sui propri canali social. Che sia a Venezia in gondola o sui canali di Amsterdam in bicicletta, in tutta Europa, ed anche in tutte le stagioni. Coinvolgendo, entusiasmando, trasmettendo emozioni e sensazioni agli altri. Un sogno vero e proprio, che sia in Italia, in Europa, nel mondo.

Immaginate di fare di un tramonto a Formentera un lavoro, immaginate di trovarvi a Copenaghen sotto una coltre di neve e che per una foto potete guadagnare qualcosa, anche la possibilità di fare un viaggio, magari per qualche agenzia di settore interessata a certe figure e ad offrire un determinato tipo di prodotto. E poi immaginate di andare oltre i confini e magari visitare luoghi paradisiaci solo sognati ed immaginati. Gli USA, la Cina, Cuba e chi più ne ha più ne metta. Una esperienza nell’esperienza dal sapore unico ed irripetibile perché si sa, ogni viaggio è un nuovo viaggio.

Armatevi e partite, bastano poche cose essenziali, sicuramente imprescindibili sono un buon telefono, ma anche una ottima macchina fotografica e perché no, un PC che assolva alle funzioni più complicate e complesse da realizzare, magari, se si vuole un prodotto altamente professionale e ben fatto. Perché nel 2019 la rivoluzione social è oramai cosa fatta ed ampiamente raggiunta. E con essi si può fare tutto: non serve più andare sul sito della compagnia aerea, ci pensa Facebook. Per offerte e promozioni ormai c’è anche chi sta utilizzando le chat di Messenger, WhatsApp e l’ancora poco battuto Telegram, per la creazione di una rete che non finisce mai di allargarsi e di accogliere utenti al suo interno. Oggi come oggi un viaggio senza social può sembrare semplice ma in realtà è inimmaginabile.

Perché, con la rivoluzione social, è cambiata l’idea stessa di viaggiare e di godersi un’avventura. Cambiata diametralmente anche perché sono cambiati i punti di vista: se prima bastava una macchina fotografica, una mappa e poco più, oggi i moderni smartphone e tablet offrono tutte le soluzioni possibili in pochi passaggi, magari a portata di tasca o, tuttalpiù, a portata di zainetto. Aprire il cellulare consente non solo di pianificare un viaggio, cosa assai complessa per quanto, erroneamente, possa sembrare semplice e veloce: consente di selezionare i voli, i treni, leggere orari, prendere tutte le informazioni necessarie per il paese che si sceglie di visitare, dai trasporti alla sicurezza al background richiesto per risiedere, seppur temporaneamente, in loco.

Con uno smartphone, cosa assai improbabile fino a poco più di un decennio fa, è possibile anche provvedere alla realizzazione del proprio passaporto, eliminando così una serie di pratiche burocratiche che in Italia rallentano sempre una organizzazione. Ma non solo: pensate che è venuto meno il fascino della mappa, perché esistono oggi centinaia di app che facilitano il tutto, rendendolo più immediato e soprattutto velocemente fruibile. Esiste la possibilità di crearsi autonomamente un itinerario, scegliere cosa fare e cosa no, cosa vedere e cosa evitare, cosa vale la pena e cosa invece non vale la pena. Il viaggio si è tecnicizzato sempre più diventando un affare complesso, da curare nei minimi dettagli, come se fosse una festa, una esperienza permanente. Cosa che è e che l’uso dei social ha amplificato.

Oggi come oggi un viaggio senza social è forse un viaggio meno vissuto del solito. E non solo per tutte queste funzioni ma anche per le foto, i video, quel che permette di fissare in un attimo solo all’apparenza momentaneo. Resta, e resta per sempre. Anche per l’ausilio dei social che hanno rivoluzionato il modo di vivere e di fare viaggio. Che diventa così una esperienza ancora più unica e, per ogni meta, c’è un qualcosa di irripetibile, unico, indelebile. Non è proprio vero che la tecnologia ha rotto, in senso stretto, tutto. In molti casi, come in questo, ha valorizzato. Ed ha valorizzato anche molto il senso stesso di vivere che, si sa, è viaggiare.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Luglio 2019
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