Caianiello comincia a cedere, prime ammissioni e nuovo interrogatorio
L'ex-leader forzista in provincia di Varese, in carcere dal 7 maggio per tangenti, avrebbe parzialmente ammesso davanti ai pm di aver ricevuto soldi da Bilardo

Mentre per Pietro Tatarella si sono aperte le porte del carcere, con l’ammissione agli arresti domiciliari, per Nino Caianiello la strada è ancora lunga anche se, secondo l’Ansa, avrebbe fatto parziali ammissioni di soldi incassati, senza mai confermare, comunque, che si trattasse di tangenti, nell’ultimo interrogatorio reso davanti ai pm milanesi dell’inchiesta Mensa dei Poveri.
Ora i magistrati vorrebbero ascoltarlo nuovamente per capire se sia davvero mutata la linea difensiva dell’ ex responsabile di Forza Italia a Varese e presunto “burattinaio” nell’inchiesta della Dda milanese su un giro di mazzette, nomine e appalti pilotati e finanziamenti illeciti che il 7 maggio ha portato a 43 misure cautelari, tra cui quelle per gli esponenti di FI Pietro Tatarella e Fabio Altitonante.
Lo scorso 6 agosto Caianiello avrebbe spiegato di aver ricevuto soldi dall’ex segretario di Forza Italia a Gallarate Alberto Bilardo, che ha già collaborato con i pm in centinaia di pagine di verbali, nell’ambito di una presunta vicenda corruttiva a Gallarate. Caianiello avrebbe risposto, alla richiesta di una completa ammissione: “Non ce la faccio”.
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