Aumenti degli abbonamenti, rimborsi solo per i pendolari ‘storici’
I rappresentanti dei viaggiatori sono molto critici: "L'assessore ha abbandonato al loro distinto 25mila pendolari"
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dei rappresentanti dei viaggiatori, dopo l’incontro con l’assessore ai trasporti Terzi
Si è tenuto, presso la Regione Lombardia, l’incontro tra l’Assessore Terzi ed i Rappresentanti dei Viaggiatori alla Conferenza Regionale del TPL e dei Consumatori avente a tema l’abolizione dei titoli monomodali, avvenuta a seguito dell’introduzione dei titoli integrati nell’area milanese. Era presente anche l’AD di Trenord Marco Piuri.
L’Assessore Terzi ha negato nettamente la possibilità di prorogare la vita dei titoli monomodali, appellandosi dietro al Regolamento tariffario e ribadendo la responsabilità del Comune di Milano nella fuga in avanti con l’avvio anticipato dell’integrazione tariffaria, alla quale non siamo certo contrari ma che ha avuto modalità applicative discutibili.
Rispetto all’incremento delle tariffe di Milano, che risulta di soli 4€ per gli abbonamenti mensili, l’Assessore, pur avendo facoltà di intervenire, ha quindi preferito abbandonare al loro destino 25.000 pendolari che hanno subito un aumento sino a 29€, con possibilità di rimborso per i soli pendolari “storici”. Eppure l’Assessore aveva pubblicamente dichiarato che era necessario “tutelare tutti” in quanto il “servizio che offriamo non è un servizio degno della Regione Lombardia”.
A noi sembra che, di fronte al grave problema posto da Milano, per tutelare veramente tutti si sarebbe dovuto convocare la Conferenza del TPL proprio su tale argomento, come da noi richiesto da tempi non sospetti. La Conferenza verrà invece convocata nel prossimo novembre, purtroppo a giochi ormai fatti.
Relativamente ai rimborsi, questi sono illogicamente dedicati ai soli pendolari in grado di dimostrare di aver acquistato almeno tre mensili nei mesi scorsi. I rimborsi saranno in ogni caso possibili solo sino a settembre 2020, dopodiché non ci sarà più alcun paracadute, nonostante Regione avrebbe avuto la possibilità di estendere la durata della transizione.
A fronte di una qualche semplificazione della procedura burocratica, divenuta una sorta di autocertificazione ed autodichiarazione per la documentazione richiesta, rimane in vita il sistema, incomprensibile, della “continuità” degli abbonamenti che, tra l’altro, impedisce il passaggio all’annuale.
Non si può quindi non osservare che, relativamente ai rimborsi, Regione e Trenord stiano viaggiando “a vista”, tanto che su alcuni punti la risposta sconcertante è stata “ci pensiamo”, come sui bonus per i pendolari ferroviari e i periodi di ferie. Eppure la possibilità di richiedere il rimborso scadrà tra pochi giorni, il 20 ottobre.
L’incremento tariffario de facto viene dunque applicato indipendentemente dai risultati sulla qualità del servizio, che, seppur risalita nella puntualità all’ 81,8%, è ancora ben lontana dall’obiettivo stabilito dalla Regione stessa, pari al 90%.
Ciò che, a questo punto, è preoccupante, e che riguarda una platea di pendolari ferroviari ben più ampia di quelli ora colpiti, è la possibile (ovvero la quasi certezza, alla luce dell’esperienza di questi giorni) estensione della soppressione dei titoli monomodali oltre i confini delle province di Milano e MonzaBrianza.
Oltre all’avvio degli STIBM delle altre Agenzie, infatti, il Regolamento prevede che, in presenza di accordi tra le medesime, venga abolita la tariffa “lineare”, e si può stare più che sicuri che, in nome di una concezione komeinista dell’integrazione tariffaria e dell’assoluta mancanza di volontà politica nel correggere queste illogicità normative, ciò accadrà tanto prima.
Milano, 10/10/2019
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