I partigiani “azzurri” presentano il nuovo museo in Villa Tovaglieri

Sabato mattina il Raggruppamento Alfredo Di Dio presenta il nuovo allestimento nella sede bustocca, che si affianca a quella di Ornavasso

Villa Ottolini Tovaglieri

La storia dei partigiani bustocchi e dell’Alto Milanese prende una nuova forma. Verrà presentato sabato mattina la nuova sistemazione della sede e del museo del “Raggruppamento Alfredo Di Dio”, i partigiani di tendenza moderata e cattolica che furono attivi tra Busto Arsizio, il Castanese e la montagna del Mottarone e dell‘Ossola.

L’appuntamento è alle 8.30 per la Santa Messa a San Michele, “per la commemorazione dei partigiani e soci defunti del Raggruppamento, con esposizione del labaro e recita della preghiera del Ribelle”. Poi alle 9.15-9.30 si passa nella sede di villa Tovaglieri, per lo scambio di auguri, il rendiconto dell’attività 2019 e appunto la presentazione della nuova sistemazione del museo.

La Associazione Raggruppamento Divisioni Di Dio è erede delle formazioni – i “fazzoletti azzurri” – aggregate intorno alla carismatica figura di Alfredo Di Dio, ufficiale del Regio Esercito (siciliano di origine) che fu tra i primi animatori della Resistenza nel Novarese e in Ossola. Monarchico, fu uno dei principali esponenti della Resistenza di tendenza moderata, cui diede un contributo significativo il gruppo cattolico e democratico-cristiano di Busto Arsizio, che aveva tra i suoi riferimenti Giovanni Marcora. Numerosi furono i ragazzi bustocchi che salirono in montagna in Ossola, già prima del rastrellamento del giugno 1944.

Nel dopoguerra il Raggruppamento aderì alla Federazione Italiana Volontari della Libertà, una delle tre associazioni partigiane (le tre associazioni si divisero nel clima della Guerra Fredda). Oggi la Fivl lavora anche insieme ad Anpi e Aned nel tramandare i valori della Resistenza, una iniziativa congiunta è per esempio stata avviata nella vicina zona di Castano Primo. Al Raggruppamento Alfredo Di Dio fa riferimento anche il museo partigiano di Ornavasso, in provincia di Verbania.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 13 Dicembre 2019
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