Via libera al maxi-progetto per il campus di Beata: “Opera da 22 milioni”

Il comune approva il project financing per intervenire nell'area dove torreggia lo scheletro del palaghiaccio. Inizio lavori previsto a febbraio

Il progetto del nuovo Campus di Beata Giuliana

Se tutto andrà come deve le prime ruspe potrebbero arrivare già a febbraio ed entro la fine del 2020 il primo lotto -quello del palaginnastica- sarà pronto. È il progetto di costruzione del campus di Beata Giuliana che dopo anni di attese, false partenze e pasticci burocratici sembra davvero ad una svolta.

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Con una riunione di giunta convocata nella mattinata di giovedì 19 dicembre l’amministrazione comunale ha infatti dato il via libera alla proposta del project financing presentato per la realizzazione della grande opera. Grande opera nel vero senso della parola perchè la Noka S.r.l. di Besnate e Acquaverde Costruzioni di Alghero vogliono fare le cose in grande con: centro medico, foresteria, palestra di roccia, pista da pattinaggio su ghiaccio, area food e commerciale, palaghiaccio, palaginnastica con annesse palestre di allenamento oltre ad un’area esterna per attività ludiche e sportive fruibili liberamente al pubblico. Il tutto avrà un costo di 22 milioni di euro e di questi 4,5 arriveranno dalle casse di Palazzo Gilardoni.

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Sono diversi i motivi che hanno portato l’amministrazione a dire di sì a questo progetto. “La proposta di project financing -si legge nella delibera- consente di valorizzare l’area sita tra le vie Minghetti, Stelvio e la ex 33 del Sempione, attualmente in disuso, con la costruzione di strutture ludico-sportive e commerciali, inglobando lo “scheletro” esistente, con destinazione iniziale di palaghiaccio all’aperto“. Un’operazione che viene giocata anche in funzione delle Olimpiadi del 2026: “Il nuovo palazzetto del ghiaccio e le strutture ad esso annesse -mette nero su bianco la giunta- rappresenteranno un’opportunità anche in considerazione della recente scelta dell’Italia quale sede delle Olimpiadi invernali Milano – Cortina 2026 oltre che fungere da volano per lo sviluppo della pratica sportiva su ghiaccio con evidenti benefici per i fruitori di un territorio ben più ampio del solo Comune di Busto Arsizio”.

Ma anche la possibilità di realizzare il tanto vociferato Palaginnastica viene salutata con favore e “soddisfa l’esigenza di dotare il Comune una struttura adeguata per l’attività agonistica e non di ginnastica artistica e ritmica”. Da anni infatti si parla dell’esigenza di dare una struttura adeguata agli atleti della città, confinati fino ad oggi nella cantina del PalAriosto. Anche in questo caso ci sono state false partenze e inciampi, ma ora sembra arrivata davvero la volta buona.

Un cantiere, quello del Campus, che tra l’altro potrebbe iniziare proprio negli stessi giorni di un altro. Si è infatti sbloccato anche il progetto per il sottopasso di Sant’Anna che dovrebbe iniziare a diventare realtà proprio nei primi mesi del 2020.

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Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Dicembre 2019
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