Quale scuola per mio figlio?
La scelta della scuola elementare è un passaggio fondamentale per ogni bambino, i suoi genitori e l'organizzazione familiare. I fattori da considerare per orientarsi
L’anno inizia con una scelta difficile per i genitori di chi inizia una nuova scuola a settembre: dove iscriverli? Per quanto riguarda la scuola dell’obbligo le iscrizioni vanno presentate entro il 31 gennaio sul portale del Miur (qui i dettagli) e in questi giorni è tutto un susseguirsi di partecipatissimi open day in cui le scuole si presentano e i genitori cercano di orientarsi a caccia di informazioni, tra dubbi e insicurezze.
Eccezion fatta per le superiori, dove la scelta tiene conto di attitudini, progetti e interessi particolari di ogni ragazzo, per i bambini che si apprestano a frequentare la scuola le elementari (primaria) o le medie (secondaria di primo grado) ci sono alcuni elementi che è utile considerare per orientarsi nella scelta, possibilmente superando la tentazione di farsi trascinare dai “mi hanno detto che”, spesso in contrasto da loro e perciò potenzialmente fuorvianti.
ORGANIZZAZIONE FAMILIARE
Lo stradario
La vicinanza a casa è uno dei fattori senz’altro da tenere in considerazione. Sia per facilitare l’organizzazione familiare, sia per favorire la socializzazione del bambino nel contesto in cui risiede. E poi saranno più facili da organizzare le merende insieme e il mutuo aiuto tra genitori. Impagabile (e non solo per ragioni ambientali) la possibilità di andare a scuola a piedi.
Nelle famiglie con entrambi i genitori lavoratori esigenze logistiche possono rendere preferibili scuole vicino alle sedi di lavoro o alla casa dei nonni.
In caso di due o più figli di età diverse, anche la distanza tra la scuola frequentata da ciascuno, i rispettivi orari di ingresso e di uscita e i tempi di percorrenza tra un plesso e l’altro è da tenere in fondamentale considerazione assieme alla presenza di mezzi pubblici per i più grandicelli.
Il tempo giusto
Tempo pieno oppure orario tradizionale? La scelta va fatta considerando gli impegni di lavoro dei genitori e anche l’attitudine del bambino, bilanciando i pro di un tempo di scuola più lungo (maggiore socializzazione, minore carico di lavoro – in teoria – a casa durante la settimana) o di quello a metà giornata che garantisce una maggiore presenza in famiglia al pomeriggio ma anche più compiti.
I servizi
La mensa, i servizi di pre e dopo scuola, non sono sempre attivi. Accertarsi della loro attivazione (da parte del comune o a volte a cura delle associazioni genitori), delle modalità di accesso e dei costi certamente aiuta a prendere la decisione giusta in base alle esigenze familiari.
Anche la presenza di efficienti mezzi pubblici di collegamento sul percorso casa scuola è un fattore da considerare.
LA SCUOLA
L’Open Day
Per valutare una scuola il primo passaggio utile è certamente quello di partecipare all’Open day. In queste giornate di “porte aperte” i genitori possono conoscere il dirigente, gli insegnanti, rendersi conto del clima che si respira a scuola, degli spazi e delle attività proposte, spesso con l’aiuto degli stessi studenti. E soprattutto si possono fare domande.
L’offerta formativa
Tutte le scuole statali o paritarie devono rispettare gli obiettivi ministeriali, che non fissano dei programmi (vecchia scuola) ma delle competenze cui tutti i bambini nel loro percorso scolastico devono arrivare. Quello che cambia è il modo in cui ci arrivano, il metodo e gli strumenti didattici prescelti, dai libri di testo alle uscite. Informazioni in parte contenute nel Pof (piano dell’offerta formativa) di ogni scuola assieme ai progetti e alle diverse attività proposte in orario scolastico e che pure sono da valutare.
La struttura
Durante l’open day solitamente vengono presentati i diversi spazi della scuola, dal giardino o cortile esterno dove i bambini possono giocare all’aperto alle aule, meglio se ampie e luminose. Altri spazi molto vissuti la palestra, che deve essere spaziosa, la mensa (se sono previsti rientri pomeridiani) e bagni dignitosi.
IL PERSONALE
Il dirigente scolastico
“Un preside attivo, aperto agli studenti e ai genitori, può fare davvero la differenza” sostiene la pedagogista Tiziana Cristofari, in un articolo della rivista Nostro figlio.
Ogni scuola ha le sue problematiche e ci sono classi migliori di altre. Ma se a dirigere c’è un preside valido, anche gli insegnanti per imitazione o perché ben motivati sono spinti a far del loro meglio.
Gli insegnanti
Scegliere la scuola si può, ma la sezione quasi mai e men che meno l’insegnante, soprattutto se si considerano precarietà e possibili trasferimenti all’esterno o all’interno della stessa scuola. Più utile quindi avere un’idea del corpo docente in generale, sulle attività didattiche proposte, i metodi di insegnamento condivisi all’interno della scuola e l’approccio al bambino e alla classe che può essere più o meno severo o competitivo e il ruolo della famiglia,se ne è richiesto l’aiuto atti.
Tutte domande che si possono porre in sede di open day o, se ritenuto opportuno, in colloqui specifici richiesti al dirigente o al coordinatore di plesso.
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