Esordio in Serie A per Matteo Gabbia
Il giovane calciatore di Fagnano Olona è entrato in campo nel corso della gara tra Milan e Torino

Minuto 44 di Milan – Torino, stadio “Giuseppe Meazza” di Milano. I rossoneri stanno vincendo 1-0 sui granata grazie alla rete di Rebic.
Per il Milan si fa male Simon Kjaer, difensore centrale, e per sostituirlo dalla panchina mister Stefano Pioli chiama Matteo Gabbia, numero 46 sulla maglia, di Fagnano Olona.
Il 17 febbraio 2020 sarà quindi una data che rimarrà per sempre nella memoria del difensore classe 1999 cresciuto nelle giovanili rossonere e che lo scorso anno ha accumulato esperienza in Serie C con la Lucchese.
Gabbia aveva già giocato qualche minuto in Coppa Italia, non ancora in campionato. Chissà che da ora in avanti il giovane fagnanese non possa ritagliarsi maggiore spazio nelle gerarchie dei rossoneri. Il fagnanese nazionale under 21 è stato protagonista di una buona partita, in marcatura su Belotti e Zaza. Si è anche spinto in attacco con un bell’anticipo sugli attaccanti ospiti, arrivando fino all’area avversaria con una progressione di fisico e caparbietà.
QUESTE LE SUE PAROLE A SKY SPORT
“Ho pensato che finalmente fosse arrivata un’occasione. Ero tranquillo perché in questi mesi avevo lavorato bene. Poi una volta che si entra in campo quello che fai dipende tanto da te”.
“L’esordio è il coronamento di un sogno e di momenti di lavoro importanti – sono le parole di Gabbia ai microfoni di Sky Sport – ringrazio tutto lo staff, i miei compagni che ogni giorno mi aiutano. Mi fa molto piacere dedicare questa partita ai miei nonni, che mi accompagnavano a Milanello da quando ho 6 anni e hanno l’abbonamento allo stadio. Saranno sicuramente felici, sono molto contento”.
Nato a Busto Arsizio, a pochi passi da San Siro, quella maglia numero 46 indossata contro il Torino Gabbia la custodirà con gelosia. Come i complimenti di Zlatan Ibrahimovic: “Ibra mi ha fatto i complimenti: non è di tante parole ma quelle che dice valgono tanto“.
“Devo ringraziare anche i compagni di squadra alla Lucchese – il suo pensiero – mi hanno fatto crescere tantissimo. Spero di affrontare altre notti così, con i piedi per terra ma consapevole di vivere un sogno”.
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