“Siamo venuti a fare l’orto“, il sindaco li mette in quarantena
Due coniugi di Milano segnalati alle autorità dovranno rimanere nella seconda casa per 14 giorni
A Dumenza tutti ci si conosce e in questo periodo in cui non resta altro che guardare fuori dalla finestra capita di notare anche i minimi dettagli: una persiana aperta, la luce accesa o due persone che stanno facendo l’orto pur non essendo residenti.
Sono i “milanesi“, proprietari di seconde case che “pagheranno“ con 14 giorni di quarantena la scelta di arrivare in paese per fare l’orto.
Proprio così: quando la polizia locale ha bussato alla loro porta – una casa con giardino nel piccolo centro sopra Luino al confine con la Svizzera – , la risposta è stata proprio questa: «Mi sono spostato dal mio domicilio di Milano per fare l’orto».
Idem per la moglie, residente a Milano che ha voluto «accompagnare il marito».
Al sindaco non è rimasto altro da fare se non emettere un’ordinanza che obbliga alla quarantena i coniugi dal 25 aprile al 9 maggio presso il loro domicilio sui monti.
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Non si sa se ridere o piangere…
L’Italia è il grande paese dove per 70 anni abbiamo incessantemente battuto il chiodo sulle libertà personali interpretative e sui diritti del cittadino. Tralasciando i doveri.
E si vede.