Una domenica di sole, tra libertà e attenzione al contagio
Il sole ha richiamato tante persone fuori casa: dai centri delle città alle spiagge, dai parchi ai monti si torna a convivere, tra limitazioni e regole.

Nella prima domenica di libertà, con l’avvio della fase 2.2, le persone si sono riappropriate delle città, dei parchi, dei percorsi nel verde. Uno scenario inevitabile, dove la libertà ancora deve convivere con l’attenzione ai rischi del contagio e alle misure di prevenzione.
Le piazze stamane erano animate come in una “normale” domenica di maggio, davanti alle chiese si è visto un po’ di movimento anche per la ripresa delle messe (con molte cautele, si da parte delle parrocchie che dei parrocchiani). Ma piazza della Libertà a Gallarate (nella foto di apertura), Corso Matteotti a Varese e tutti gli altri spazi pubblici si sono riempiti di persone, a volte con qualche comportamento scorretto, ma in media anche con tante persone che sono rispettose di distanze e uso della mascherina. Molte presenza anche al Sacro Monte, come già sabato.
Lungo via Mazzini a Gallarate sono tornati persino i mercatini tipici della domenica mattina: a parte qualche locale ancora serrato – soprattutto bar e negozi che stanno ancora riorganizzando la ripartenza – la situazione sembra quasi tornata alla normalità. I tanti gruppi di amici e coppie indossano mascherine e sono generalmente rispettosi delle distanze. Sabato molto frequentati anche i parchi, anche qui con attenzione agli spazi, ma forse con troppi contatti al campo da basket di via delle Rose, che il Comune aveva anche chiuso due settimane fa, per alcuni giorni.
Tanto movimento anche sui laghi: ad Angera, ad esempio, moltissime persone hanno deciso di passeggiare sull’Allea o di stare al sole sulle spiagge erbose e al lido La Noce. Anche qui in media c’è una certa attenzione al rispetto delle distanze, anche se non manca qualche “imprecisione” nell’uso delle mascherine. Chi invece vigila bene sui propri spazi esterni sono i commercianti: bar e ristoranti hanno riaperto, ma i titolari sanno bene che le violazioni possono costare caro subito (multe), a breve (come ipotizzato a Varese, se le cose non migliorano) o alla lunga (una ripresa del contagio potrebbe tramutarsi in nuovo lockdown).

Uno dei posti più frequentati della provincia di Varese è la piazzetta di Tornavento, eletta nel 2019 il borgo più bello della provincia. Nella prima domenica dalla fine della quarantena sono tornate diverse persone, ma nessun affollamento come si temeva: alcuni gruppetti seduti sui muretti che danno sul parco del Ticino, ma la situazione è sotto controllo (nei giorni scorsi la piazzetta era stata vigilata per evitare concentrazioni di persone).
Qualche affollamento sulle alzaie dei canali, più sul Naviglio Grande che sul Villoresi: del resto, sono percorsi nel verde molto amati e che rappresentano un “polmone verde” per un’area urbanizzata, dove – tra zona di Gallarate, Busto, Castanese, Magenta – vivono decine di migliaia di persone. La presenza di persone a piedi ha all’opposto limitato in parte il passaggio dei ciclisti, che hanno in alcuni casi preferito vie alternative.
La compresenza di tante persone sui percorsi ristretti e lineari può essere in effetti un problema, perché più difficile è garantire il distanziamento: qui diventa fondamentale l’uso corretto delle mascherine. E ad esempio sulla ciclabile del Lago di Varese viene segnalata più di una situazione irregolare.
Come già registrato nei giorni scorsi, la maggiore mobilità delle persone ha causato anche un aumento degli interventi del 118, per incidenti stradali e non solo: vigili del fuoco e soccorritori sono intervenuti anche sul Cuvignone e sul lago a Maccagno con Pino e Veddesca.
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