“Sei la mamma migliore del mondo, Lyam è forte come te”
Dopo 84 giorni il piccolo figlio di Emily e Manuela è ancora ricoverato in terapia intensiva all'ospedale del Ponte. E le due mamme si fanno forza a vicenda
Ne avevamo scritto ad aprile, in piena pandemia. Mentre tutto il mondo stava combattendo una battaglia, Emily e Manuela ne avevano intrapresa anche un’altra: tenere in vita il loro piccolo, Lyam, nato prematuro e ricoverato all’ospedale Del Ponte. Oggi la situazione purtroppo non è cambiata: Lyam è ancora in terapia intensiva e ci sono stati momenti molto bui. Per questo Emily è tornata a scrivere, e questa volta il messaggio è per la sua compagna: Manuela.
Sono passati 84 giorni.
Lyam è ancora in terapia intensiva. È stato intubato di nuovo d’urgenza il 4 maggio e ad oggi, è ancora intubato. Intanto è cresciuto e ha raggiunto i 2kg di peso. È sempre più bello, giorno dopo giorno. Noi siamo ancora piene di incertezze su ciò che potrà succedere, su come sarà il nostro futuro, ma soprattutto quello di Lyam. Il 15 maggio, quel brutto venerdì, è stato per noi un incubo. Lyam sembrava stanco: ci chiamarono dall’ospedale chiedendoci di correre da lui. Decidemmo di battezzarlo. Ha superato la notte, compiendo così i suoi due mesi di vita, il 16 maggio. Lyam non ha mai smesso di stupire, è forte, dannatamente forte. Sorride a volte, anche. Mamma Manu, gli ha trasmesso tutta questa forza: già, perché, lei ne ha da vendere. Io la amo immensamente, e in questi mesi ha dimostrato di essere una grande donna.
Ieri ho preso Lyam in braccio, dopo un mese, è stata un’emozione unica e inspiegabile. Non smetterò mai di ringraziarla perché Lyam è vita. Per lei è dura dopo tre mesi, non poterlo stringere a sé, non averlo potuto allattare, non avere una prospettiva che non sia quella della mattina per la sera. Io e Manu ci guardiamo e ci diciamo, comunque andrà, saremo sempre insieme, a darci forza l’un l’altra.
La notte Manuela piange, soprattutto in questi giorni di forte pioggia, dice che vuole il suo Lyam, io non so cosa risponderle. Allora basta un forte abbraccio e con il silenzio ci diciamo tutto.
Passiamo da Lyam tutto il tempo che possiamo, non lo lasciamo mai solo. Qui in terapia intensiva sono infinitamente bravi, tutti. E anche oggi vogliamo ringraziare il professor Agosti, la vice primario Bossi, la capo sala Manuela Romani, la psicologa dottoressa Bolis che ci dà sostegno e tutti i medici e gli infermieri che danno il massimo tutti i giorni, per questi bambini, ma anche per i genitori. Hanno professionalità, ma anche cuori immensi.
Volevo ringraziare Manuela perché “Lyammuccio”, è un bambino forte e speciale, e lei è la mamma più bella e brava del mondo.
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