Nuova vita per il reparto Covid dell’ospedale di Busto Arsizio

Inaugurato venerdì 12 giugno dall'assessore Giulio Gallera il settimo piano del Padiglione che ospiterà i reparti di degenza della cardiologia

Ha accolto i malati di Coronavirus, oggi ha una nuova vita. Il settimo piano del Padiglione “Polichirurgico” dell’ospedale di Busto Arsizio è diventato sede dei reparti di degenza di cardiologia, unitati di terapia intensiva coronarica e chirurgia vascolare.

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Questa mattina, venerdì 12 giugno, l’inaugurazione ufficiale alla presenza dell’assessore del Welfare Giulio Gallera, il primario di cardiologia e unità coronarica Asst Valle Olona Ivan Caico, i sindaci di Busto Arsizio Emanuele Antonelli e di Saronno Alessandro Fagioli, il presidente della commissione sanità Emanuele Monti e il consigliere regionale Marco Colombo. 

«Gli interventi di ammodernamento strutturale e tecnologico rappresentano una delle priorità finanziate da Regione Lombardia nel settore sanitario – ha commentato Gallera –  Il nostro sistema si compone di professionisti eccellenti ai quali dobbiamo garantire strumenti moderni e ambienti di lavoro adeguati. In questa direzione si rivolgono le nostre azioni e gli investimenti che abbiamo messo in campo, a beneficio dell’offerta dei servizi per i cittadini e della qualità delle cure dei pazienti»

L’importo complessivo della ristrutturazione finanziata dalla Regione Lombardia è di oltre 3.400.000 euro. Nell’arco di due legislature, all’azienda ospedaliera di Busto sono stati eseguiti lavori di ammodernamento e adeguamento per 41 milioni di euro. 

Sono stati adeguati tutti gli impianti tecnologici; la superficie interessata è di circa 1700 metri quadrati. I lavori sono cominciati ad aprile 2017 e sono stati collaudati a marzo del 2019. I posti letto totali articolati in 15 camere doppie e due camere singole tutte dotate di bagno, 6 box di unità di terapia intensiva coronarica di cui uno isolato.

Ulteriori 600.000 euro sono stati spesi per l’ammodernamento tecnologico, soprattutto telemetria per il controllo a distanza ed ecocardiotomografo di ultima generazione.

Il reparto era stato ultimato nel gennaio scorso. L’arrivo della pandemia ha permesso al sistema regionale di avere  6 letti di terapia intensiva pronti e mai usati, oltre agli altri letti di degenza che sono diventati di medicina ad alta intensità e subacuti. Dopo aver liberato il piano, è intervenuto l’esercito di stanza alla base Nato di Solbiate che ha sanificato gli ambienti.  Da circa un mese, quindi, il settimo piano ha iniziato la sua nuova vita con la vocazione cardiologica: la ripresa sta avvenendo gradualmente.

Lo scorso anno, la chirurgia vascolare, diretta dal dottor Emidio Costantini,  ha effettuato 900 interventi e 9000 prestazioni ambulatoriali mentre la cardiologia del dotto Caico ha fatto 800 coronarografie, 500 angioplastiche, messi 200 pacemaker e 100 ablazioni.

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Pubblicato il 12 Giugno 2020
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