Arcieri del Sasso Altare, nei boschi con l’arco in totale sicurezza

I soci della longeva asd di tiro dinamico si allenano nelle aree verdi che circondano Luino. «La nostra non è disciplina olimpica, ma ci consente grande libertà»

tiro con l'arco alla targa compagnia arcieri sasso altare luino uisp

La compagnia arcieristica più longeva della provincia, attiva da più di vent’anni, che a metà della sua storia ha trovato casa nel Comitato Territoriale Uisp Varese, una scelta che guarda prima di tutto alla condivisione dei valori dell’associazione.

È la Compagnia Arcieri del Sasso Altare, un gruppo affiatato che si ritrova nei boschi intorno a Luino, per praticare la versione più antica e suggestiva del tiro con l’arco che, a seconda della federazione di riferimento, cambia nome. «Con Uisp lo definiamo “tiro dinamico” – racconta Lucio Nasi, il presidente dell’asd luinese – ma può essere chiamato anche “tiro di campagna” o “tiro alla targa”». Tanti nomi per una disciplina diversa dai classici “tornei alla Robin Hood” in campo aperto con il classico obiettivo a cerchi colorati affissi sul paglione.

«I nostri obiettivi sono sagome di animali, dislocate e nascoste in mezzo al bosco – racconta Nasi, che però ci tiene a sottolineare – il nostro sport non c’entra nulla con la caccia, nessuno di noi è cacciatore, né si sognerebbe mai di tirare ad un animale in carne ed ossa. Diversamente, non potremmo essere parte di Uisp: ci piace stare a contatto con la natura, non contro gli animali». Già, perché tra tutte le discipline per cui è possibile tesserarsi all’associazione dello sport per tutti, la caccia è bandita.

Gli Arcieri del Sasso Altare sono una quarantina, tra soci e ospiti. Partecipano a gare organizzate da Uisp, ma anche da altre federazioni, «e tra noi non c’è rivalità: alla fine della gara, mentre aspettiamo i risultati, la nostra abitudine è quella di mangiare tutti insieme, arcieri luinesi e di altre città».

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Una disciplina particolare, quella del tiro dinamico: «Nel bosco sono segnati i percorsi da seguire per trovare le sagome – racconta Nasi – è anche una questione di sicurezza: i percorsi segnati evitano gli incidenti, perché diventa impossibile trovarsi su una linea di tiro». Il rammarico è uno solo: «non è ancora disciplina olimpica». Anche per questo, non esiste ancora uno standard: si possono usare frecce ed archi di tutti i tipi, classici, in alluminio, in carbonio. Una variante in più che non dispiace ai praticanti, che si sentono liberi anche di sperimentare.

«Siamo aperti a tutti gli arcieri che vogliono allenarsi con noi, e il bello è che i nostri percorsi sono aperti a tutti 24 ore su 24, perché sono nei boschi» conclude Nasi. Per informazioni, è possibile scrivere a sassoaltare@gmail.com o contattare l’asd tramite la pagina facebook @arcieridelsassoaltare

SPECIALE UISP – Tutti gli articoli di VareseNews in collaborazione con UISP Varese

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Pubblicato il 22 Luglio 2020
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