I “cerchi concentrici” per spegnere il focolaio della zona di Somma Lombardo

Il tracciamento di Ats ha identificato diciannove positivi su tre Comuni. Decine in isolamento, ma i primi tamponi risultano negativi. A Somma intanto "scacciato" il virus dalla casa di riposo II Girasole

Cardano al Campo generico

A cerchi concentrici si procede per tracciare il contagio dal focolaio innescato a Somma Lombardo: identificare i primi contagiati nel luogo identificato come origine (un coro impegnato in una cerimonia funebre), allargare il cerchio ai conviventi, poi alle persone con cui i contagiati accertati sono venuti a contatto.

Sono quattordici i cittadini di Somma Lombardo positivi, «di cui tre già positivi in precedenza e undici riconducibili al cosiddetto focolaio che si è sviluppato la scorsa settimana» dettaglia il sindaco Stefano Bellaria.

«La notizia più positiva è che non c’è un incremento di nuovi casi» continua Bellaria. Altri trenta sommesi sono in isolamento fiduciario per fugare il rischio di altri positivi: «A tutti loro è stato somministrato il tampone con esito negativo e siamo in attesa del secondo tampone».

La gestione dei focolaio da parte di Ats sembra sulla buona strada: del resto lo stesso emergere del focolaio era un segnale positivo, nel senso che da pochi casi si è arrivati subito – con il tracciamento e i tamponi – a identificare gli altri entrati a contatto con il virus.

I positivi direttamente coinvolti sono undici a Somma, quattro a Cardano al Campo («Tutti nello stesso nucleo familiare, specifica il sindaco Maurizio Colombo), quattro a Golasecca. In quest’ultimo paese, ad esempio, sono presenti due persone che erano nel coro: gli altri due sono parenti di un contagiato finito in ospedale. Altri famigliari a Golasecca sono in isolamento fiduciario: «Dieci persone in totale» fa il conto il sindaco Claudio Ventimiglia. «Il Centro Operativo Comunale era già attivo dal 23 marzo e continua a rimanere attivo». Le persone in isolamento, infatti, devono essere “rifornite” di cibo ed eventuali medicinali, mentre di solito il medico di base si occupa anche di monitorare a distanza le condizioni.

Nel caso di Somma «a tutte le persone in isolamento è già somministrato il primo tampone, che per fortuna ha avuto esito negativo» spiega il sindaco Bellaria. Che nel frattempo ha potuto anche annunciare che non ci sono più casi positivi nella casa di riposo Il girasole dove si è combattuta «una battaglia difficile» contro il virus, che ha colpito ospiti e operatori.

“Spegnere” il focolaio è un percorso che richiede tempo: man mano che emergono i positivi (non numerosi, appunto, negli ultimi giorni) bisogna comunque contattare altre persone venute a contatto nelle due settimane che vanno dal 9 luglio – data della cerimonia – al 22 luglio, quando è emerso il focolaio. Due settimane nelle quali i positivi al Coronavirus potrebbero aver contagiato altre persone, coinsiderando che non pochi erano asintomatici. «Se avessi avuto un sintomo, avrei evitato ogni contatto» spiega uno di loro, che domenica ha completato l’intervista per il “tracciamento” dei contatti. «Bisogna usare la testa: il virus circola ancora e bisogna prestare attenzione a non contagiare gli altri». 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 29 Luglio 2020
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