Krummenacher sbatte la porta e lascia il Reparto Corse MV Agusta

Con un comunicato al veleno, il pilota svizzero - campione del mondo Supersport in carica - dà l'addio al Reparto Corse che respinge ogni accusa. La casa madre (che non è coinvolta nella gestione del team): «Stupiti dall'accaduto, tuteleremo il nostro marchio»

randy krummenacher motociclismo

Sono giorni di divorzi questi, a livello di sport varesino: dopo il dietrofront di Jason Rich nella pallacanestro, dopo l’addio di Massimo Da Rin ai Mastini dell’hockey, ecco la rottura – altrettanto clamorosa – tra il campione del mondo della Supersport, Randy Krummenacher e il Reparto Corse MV Agusta.

Una separazione che si annuncia burrascosa, quella tra il 30enne svizzero e la struttura che gestisce le moto della Schiranna nel campionato che fa da sottoclou al mondo della Superbike e che ha proprio nella casa varesina una pretendente al titolo. Krummenacher, giunto proprio quest’anno nel Reparto Corse MV dopo avere vinto il titolo in Yamaha, ha rilasciato un comunicato al veleno nei confronti del team, parlando apertamente di rischi per la propria incolumità e, più velatamente, lanciando accuse sulla regolarità a livello tecnico: «Il mio obiettivo era competere nuovamente per il titolo mondiale ma purtroppo, non ci sono le fondamenta per andare avanti con questo progetto con MV Agusta Reparto Corse. Ho dovuto prendere tale decisione per preservare la mia integrità, morale e professionale, oltre che la mia incolumità» ha scritto Krummenacher.

Parole che non possono cadere nel vuoto e che hanno fatto scalpore. La casa-madre MV Agusta ha subito risposto con un documento ufficiale nel quale si dice «totalmente all’oscuro dell’intenzione del pilota di rompere il contratto dopo solo una gara di campionato». Dalla Schiranna si ricorda che la società di gestione del Reparto Corse (che si chiama MVRC s.r.l.) che partecipa al mondiale Supersport è totalmente indipendente dall’azienda varesina ed è un team privato esterno. Ciò nonostante MV sottolinea che «una simile mossa, apparentemente decisa all’improvviso, era del tutto inaspettata in quanto l’azienda non aveva ricevuto alcun segnale di possibili divergenze, né da parte di Krummenacher né da parte del team. A seguito dei risultati molto incoraggianti della prima gara, MV Agusta era totalmente soddisfatta dalle prestazioni e dalla competitività della F3 Supersport. Dal suo esordio la F3 Supersport ha collezionato diversi titoli di vice-campione del mondo, oltre a numerose vittorie e podi».

MV Agusta promette una indagine interna e si riserva di intraprendere azioni legali necessarie a tutelare l’immagine del proprio marchio, una formula che – non poteva essere altrimenti – è utilizzata anche da MVRC srl per controbattere alle parole del pilota svizzero. «Prendiamo atto con stupore del comunicato unilaterale emesso dal signor Krummenacher. Le accuse mosse a MVRC sono prive di qualsiasi fondamento. Per questo motivo MCRV ha dato mandato ai propri legali di tutelarne gli interessi, l’immagine e la reputazione gravemente pregiudicati dalle iniziative del signor Krummenacher».

Il mondiale Supersport 2020 ha finora visto la disputa di una sola gara, quella australiana di Phillip Island, nella quale MV Agusta ha centrato un ottimo podio con Raffaele De Rosa, secondo alle spalle del favorito Andrea Locatelli (Yamaha Evan Bros); Krummenacher, che era scattato dalla prima fila, era invece caduto dopo pochi secondi di gara. Nei giorni scorsi il centauro zurighese aveva regolarmente partecipato ai test svolti a Misano Adriatico insieme agli altri due piloti del Reparto Corse (oltre a De Rosa c’è anche Fuligni). In seguito a quelle giornate, parlando proprio con VareseNews, il team manager Andrea Quadranti aveva espresso un parere positivo sulla presenza nei box di Krummenacher: «Se il campione della categoria viene a correre per te e lo fa per vincere di nuovo, da un lato avverti una pressione maggiore ma dall’altro hai anche la responsabilità di metterlo in condizione di fare bene. Uno stimolo per gli altri piloti perché si devono confrontare con il collega di riferimento, uno stimolo per tutta la struttura che deve supportare e gestire un campione. Ogni persona che arriva, atleta o tecnico che sia, porta con sé un bagaglio di esperienze che arricchisce la squadra: a maggior ragione questo vale per un iridato». Parole che oggi sembrano lontane anni luce.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 12 Luglio 2020
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