Castagne, a Varese il 2020 è una buona annata

Dopo gli anni bui del cinipide galligeno, i frutti sono tornati a riempire i boschi prealpini: per Coldiretti siamo messi bene, "per quantità, qualità e pezzature"

Un mare di castagne

Buone pezzature e un “tappeto di ricci” che ricopre i castagneti nei boschi del comprensorio: nel Varesotto la stagione delle castagne è ormai avviata, grazie anche al clima delle scorse settimane che ha favorito la maturazione con leggero anticipo.

E così, anche nella provincia prealpina, il bosco offre già buona soddisfazione ai raccoglitori, avvistati nel weekend in tante località, dai monti sopra Varese fino ai boschi di pianura come quelli vicino a Gallarate.

Sembra ormai un ricordo lo scenario degli “anni bui” del cinipide galligeno, l’insetto fitofago che aveva decimato, per anni, la produzione dei frutti resi da quello che Giovanni Pascoli definì «italico albero del pane».

La produzione nazionale in crescita e di qualità, superiore ai 35 milioni di chilogrammi, e il Varesotto buone performance nei boschi: «Un ritorno atteso dopo che in alcune zone era stata rischiata addirittura l’estinzione per la presenza del cinipide galligeno del castagno (Dryocosmus kuriphilus) proveniente dalla Cina, che da anni infesta i boschi lungo la Penisola provocando nella piante la formazione di galle, cioè ingrossamenti delle gemme di varie forme e dimensioni» dice il presidente della Coldiretti provinciale Fernando Fiori . «Contro questa minaccia – ricorda – è stata avviata con successo una capillare guerra biologica con la diffusione dell’insetto Torymus sinensis, che è un antagonista naturale».

Un progressivo ritorno al passato anche se siamo ancora lontani dai fasti produttivi di un passato ormai lontano: basti ricordare che nel 1911 la produzione di castagne made in Italy ammontava a 829 milioni di chili, ma ancora dieci anni fa era pari a 55 milioni di chili.

L’abbassamento delle temperature – sottolinea la Coldiretti provinciale – sta favorendo un aumento dei consumi da parte delle famiglie italiane, anche se pesano le limitazioni poste alle tante sagre e eventi locali che si svolgono in questo periodo e che sono stati frenati dall’emergenza Covid.

Coldiretti chiede di assicurare più controlli sull’origine delle castagne messe in vendita in Italia, per evitare che i consumatori mangino castagne da Portogallo, Turchia, Spagna e Grecia .

Anche per i prodotti derivati Coldiretti Varese «invita i consumatori a prestare attenzione alla qualità e suggerisce di ricorrere a un più genuino fai da te casalingo per garantirsi un prodotto fresco, sicuro e a costi accessibili».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Ottobre 2020
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