Tre sindaci di Varese ai funerali di Luciano Bronzi
L’attuale, Davide Galimberti, il suo successore, Angelo Monti e Giuseppe Gibilisco, che fu sindaco prima di lui e di cui fu assessore hanno presenziato all'ultimo saluto dell'ex primo cittadino
(Nella foto: Angelo Monti segue con lo sguardo la bara di Luciano Bronzi sul sagrato della chiesa di Giubiano)
C’erano ben tre suoi colleghi a salutare Luciano Bronzi, che fu sindaco di Varese nel 1990 ma che fu, soprattutto, un politico che fece la storia degli anni 70-80 in città, ricoprendo una serie di cariche politiche e amministrative importantissime come rappresentante del Partito Socialista Italiano.
In chiesa hanno presenziato ai suoi funerali infatti l’attuale sindaco di Varese, Davide Galimberti, il suo diretto successore negli anni ’90, Angelo Monti e il suo predecessore Giuseppe Gibilisco, che fu sindaco dall’80 all’85 e di cui Bronzi fu assessore.
I tre sindaci. Da sinistra: Galimberti, Gibilisco, MontiMa non c’erano solo loro all’’ultimo saluto a Luciano Bronzi: la cerimonia è stata infatti un sentito addio da parte di chi ha condiviso con lui la vita politica ma anche da parte di Giubiano, il quartiere di Varese dove ha vissuto grande parte della sua vita (anche se era “nato belfortese”) ed è luogo della sua parrocchia, a cui si era avvicinato negli ultimi anni.
«Luciano, che ha compiuto un lungo cammino nella sua vita, ha chiesto di essere vicino al signore nel momento della malattia e ha ricevuto l’unzione dei malati qualche tempo fa – ha spiegato infatti don Giuseppe Pellegatta, parroco di Giubiano, che ha celebrato i funerali insieme a don Pino Gamalero – Perchè la vita è un cammino, un pellegrinaggio verso la casa del Padre: e la misericordia del Padre sa aiutare i nostri passi, quando si sente la fatica di seguire la luce della verità».
La comunità di chi lo ricordava non ha solo riempito la chiesa di Sant’Ambrogio in piazza Biroldi, ma anche parte della palestra dell’oratorio, aperta per poter contenere tutti coloro che sentivano la necessità di salutarlo. E non si è dispersa con la conclusione della funzione: molte persone che hanno fatto politica ai tempi in cui era attivo socialmente ha approfittato per ricordare la politica passata e la sua figura. Un modo altrettanto importante per onorare una persona sempre appassionata alla politica, e fino all’ultimo legata al territorio.
Una foto di Luciano Bronzi dell’epoca«Abbiamo fatto discussioni accese e intense – ricorda Daniele Marantelli, che allora rappresentava il PCI – che si concludevano con un “allora siamo d’accordo cosi?” da lui pronunciato rigorosamente in dialetto, che usava quando voleva stemperare chiare differenze di valutazioni politiche».
«Ero un suo fiero avversario, perché lui – bisogna ammetterlo – era il padrone del PSI allora – Commenta lo storico Robertino Ghiringhelli – Ma pagò troppo duramente il suo difendere Carlo Facchini, unica sua vera colpa in una luminosa carriera politica, che da allora si è spezzata».
«Con lui ideammo i consigli di circoscrizione – ricorda Giuseppe Terziroli – Io da presidente della commissione Decentramento e lui da assessore al Decentramento. Di lui si ricorda sempre quella esperienza da sindaco finita malamente: ma nessun politico varesino ha attraversato tutti i dicasteri della macchina comunale come lui».
Un uomo che non ha mai dimenticato le sue origini più profonde e di quartiere: «Quando è stato eletto sindaco, ha preso gli attivisti del Psi e li ha portati qui a mangiare, a Giubiano, in un ristorante allora aperto vicino a questa piazza» ricorda Vincenzo Salvatore, allora giovane leva del partito e ora docente di diritto Europeo all’Insubria.
E anche per l’ultimo saluto Luciano Bronzi è tornato nella sua Giubiano, che l’ha accolto e protetto anche dopo la dolorosa fine della sua vita politica, quando scelse di vivere la sua seconda parte della vita in maniera riservata, circondata dall’affetto della moglie, della figlia Sara e dei suoi amati nipoti Luigi e Matteo.
Per consentire la riproduzione anche nella palestra dell’oratorio, le esequie sono conservate nel canale YouTube della comunità pastorale don Gnocchi.
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