Il buon ricordo di Bronzi nonostante l’uragano nazionale

Pierfausto Vedani ricorda il breve mandato del Sindaco, costretto a dimettersi dopo la bufera che colpì Bettino Craxi

Luciano bronzi

È buono il ricordo che lascia di sé Luciano Bronzi, nostro Sindaco dal maggio 1990 all’agosto del 1992. Buono nonostante il suo mandato sia terminato per l’uragano nazionale del “magna magna” dei partiti ovvero i finanziamenti illeciti.

Una bufera che avrebbe visto Bettino Craxi bersaglio principale, ma il leader se ne andò in esilio nel Nord Africa, non prima di aver dato una clamorosa verniciata di marrone all’intero Parlamento: “Si faccia avanti chi nega che il suo partito abbia ricevuto finanziamenti irregolari”.

Nessuno aprì bocca poiché si trattava di una “tassazione” ormai   abituale.  A Varese non si reagì e accelerò allora la sua azione la magistratura: indagini a Palazzo Estense anche se si sapeva che il sindaco non era un attivista “finanziario” del partito: il ruolo infatti era affidato ad altri, Bronzi viveva della sua attività di libero professionista. Dimissioni comunque indispensabili, l’ex sindaco rientrò, accolto con simpatia nella comunità. Difficoltà per la successione, ma l’indicazione venne dai cronisti: Angelo Monti, mega galantuomo cattolico, era affidabilissimo e con lui come vicesindaco Daniele Marantelli, comunista che piaceva a tutti per la sua cristallinità.

Il governo cittadino durò un paio di settimane perché nella rete dei controlli era finito un democristiano un poco baloss eletto nella nuova giunta comunale: si era così alla vigilia della grande stagione della Lega, ovvero anni e anni di governo senza ruberie ma con scarsi risultati pratici.  Salvo la celebrazione di anni o meglio secoli in cui il nostro territorio ebbe qualche sprazzo storico o culturale degno di memoria. Come Il recupero del dialetto e a volte, qualche rozzezza di troppo nei discorsi diedero brividi plebei ai benpensanti. I discorsi, invece, dei socialisti e di un sindaco come Bronzi furono sempre più che accettabili.  Come il rapporto con la stampa. A Natale era un “classico” un nostro dono al Sindaco. Ricordo che a Bronzi regalammo un pezzo di tubo per fognature del peso di venti chili come simbolo dell’operosità della giunta.

Ci capitò anche di lamentarci. Per la lunghezza, la verbosità dei consigli comunali.  “Ma noi siamo di ferro” dissi!!” e feci tintinnare un bel sacchetto di biglie… “

Sorrisi in platea che si trasformarono in allegria quando un sacerdote, santa la sua ingenuità, domandò se fosse In programma … una riffa!

Addio a Luciano Bronzi e grazie per la sua onestà.

LA PAGINA DELLE NECROLOGIE DI VARESENEWS

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Pubblicato il 24 Gennaio 2021
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