Flash Mob con body percussion al mercato di Marchirolo: “La musica ci rende spensierati e felici”
Nella mattinata di martedì 18 maggio i ragazzi della 2b dell'Istituto comprensivo Giovanni XXIII hanno invaso le bancarelle di musica e allegria

“Il termine Flah Mob è frutto dell’accostamento di due termini inglesi- spiegano i ragazzi della 2B della scuola media di Marchirolo – Il primo, flash, sta a indicare la natura improvvisa dell’evento, quasi fosse un lampo. Il secondo è invece mob e indica la “folla”, perché va ad evidenziare il gran numero di persone generalmente coinvolte in questi eventi”.
Nella mattinata di martedì 18 maggio, giornata celebre in paese per la presenza del mercato, gli studenti capitanati dalla docente di musica Patrizia Fasulo, hanno organizzato una vivace incursione fra le bancarelle e sotto lo sguardo stupito dei passanti. Il perché lo hanno raccontato i ragazzi in un comunicato:
“Stiamo fronteggiano un periodo particolarmente complesso. La pandemia del coronavirus ci ha costretti a cambiare le nostre abitudini. Ritrovarsi barricati in casa mette ovviamente tutti in una condizione di profondo stress, all’inizio della pandemia in molti hanno provato a fronteggiare l’isolamento con dei flash mob al balcone.
La didattica a distanza ha messo a dura prova insegnanti ed alunni, i casi di ansia e crisi di panico tra gli adolescenti sono fortemente aumentati. Si parla spesso di scuola come se fosse un edificio da gestire, ma non si presta la minima attenzione a chi la frequenta e cioè a bambini e ragazzi che si affacciano alla vita.
Non potendo più suonare il flauto e nemmeno cantare, abbiamo cercato di trovare comunque un’attività che potesse farci sentire vicini anche con il distanziamento, per questo abbiamo provato a sperimentare la body percussion.
La voglia di uscire all’aria aperta e di rendere visibile la nostra presenza ci ha spinti ad organizzare un breve flash mob.Con questo intervento noi vogliamo comunicare che bisogna collaborare e lavorare insieme, ci vuole disponibilità e senso di appartenenza.
La musica ci rende spensierati e felici e possiamo sentirci uniti anche se siamo isolati. Vogliamo dar voce a piccole persone in un mondo grande e regalare un sorriso a chi ci guarda e che magari ha avuto una pessima giornata.
Noi non siamo come spesso ci dipingete, noi siamo ragazzi che vogliono crescere in un mondo sano, abbiamo voglia d’imparare, di divertirci, di stare insieme, di tornare ad abbracciarci… noi siamo il futuro.”
Una ventata di allegria e normalità dopo mesi difficili, che ha donato un sorriso anche a chi si è trovato ad assistere all’evento. Che si è concluso con un urlo di gioia e una bella fetta di pizza. Offre la prof!

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