Lo studio dell’Insubria sull’utilità della saliva nella diagnosi del Covid è “miglior articolo dell’anno”
Pubblicato nel 2020, durante la prima ondata della pandemia, ha ricevuto il riconoscimento come miglior lavoro scientifico 2020 da parte della Società Italiana di Patologia e Medicina orale

L’articolo «Saliva is a reliable tool to detect Sars-CoV-2» (“La saliva è uno strumento affidabile per rilevare Sars-Cov2”), pubblicato sul Journal of Infection durante la prima ondata della pandemia di Covid-19, ha ricevuto il riconoscimento come miglior lavoro scientifico 2020 (Best paper award) da parte della Società italiana di Patologia e Medicina orale (Sipmo), prestigiosa società nazionale scientifica del settore delle malattie odontostomatologiche.
L’articolo è firmato da diversi clinici e ricercatori di Università dell’Insubria e di Asst dei Sette Laghi, coordinati da Lorenzo Azzi, Mauro Fasano (nella foto sopra, ndr), Andreina Baj, Daniela Dalla Gasperina, Francesco Gianfagna. Tra gli autori anche i nomi autorevoli di Angelo Tagliabue, rettore dell’Insubria e professore di Malattie odontostomatologiche, Giulio Carcano, presidente della Scuola di medicina dell’ateneo, e Paolo Antonio Grossi, professore di Malattie infettive.
Lo studio è stato ripreso da molti lavori pubblicati successivamente, che hanno confermato la fondatezza dei risultati, e oggi vanta quasi 200 citazioni, in costante crescita: «L’articolo – spiega Lorenzo Azzi – è stato il primo lavoro scientifico internazionale a dimostrare l’utilità della saliva, in quanto campione organico di più facile gestione rispetto al tampone nasofaringeo, nella diagnosi dell’infezione di Sars-CoV-2 attraverso l’analisi molecolare, subito dopo seguito dalla dimostrazione della validità dell’analisi rapida antigenica».
L’annuncio è stato dato dal professor Michele Davide Mignogna, presidente della Sipmo, durante la cerimonia di premiazione del Collegio dei Docenti di Discipline odontostomatologiche, congresso nazionale che ogni anno richiama gli odontoiatri di tutte le specialità dal territorio nazionale.
Il primo premio è stato condiviso a pari merito con un lavoro scientifico di altissimo profilo sulle opzioni di trattamento farmacologico nella Sindrome della Bocca Urente, pubblicato su Oral Diseases, rivista di riferimento del settore, e coordinato da Daniela Adamo dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
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